Caso Bondanese, ecco perché è stato assolto Osvaldo

Per il Tribunale dei minori di Roma, “non può ritenersi compiutamente provato” che Osvaldo, il cugino di Romeo Bondanese, abbia partecipato alla rissa scaturita dopo il litigio tra il cugino, poi ucciso con una coltellata, e Camillo, il giovane di Casapulla accusato di aver sferrato il fendente.

O comunque non può essere provato che avesse “la consapevolezza e la volontà” di parteciparvi”.


Queste le motivazioni con cui il giovane è stato assolto.

Mercoledì il Tribunale deciderà invece sulla messa alla prova chiesta da Camillo e dai tre amici di quest’ultimo, anche loro accusati di rissa.

Romeo venne ucciso a Formia il 16 febbraio 2021, dopo essere stato colpito con una coltellata all’inguine, che gli recise l’arteria, la vena femorale e l’arteria pudenda esterna.

Per quanto riguarda sempre Osvaldo, difeso dagli avvocati Vincenzo e Matteo Macari, il Tribunale ha poi aggiunto che “non è emerso che abbia posto in essere una condotta violenta o aggressiva, in quanto nulla è stato sostanzialmente riferito sul punto dalle persone escusse sui fatti”.

Ancora: “La sua attenzione era focalizzata su quanto stava accadendo tra Romeo e Camillo, tanto da non rendersi verosimilmente conto di tutto quanto succedesse attorno a lui”.

Assolto dunque “perché è insufficiente la prova che abbia commesso il fatto”.