Zingaretti si mette a “disposizione” per le Politiche, ma il Lazio non vacilla

La politica scuote i partiti, le alleanze e anche le Amministrazioni, ma a quanto pare non quella del Lazio. Nelle ore immediatamente successive alla non fiducia al Governo Draghi e al naufragare – a livello nazionale – dell’alleanza Pd-M5S, in molti ipotizzavano delle possibili dimissioni di Nicola Zingaretti, il presidente della Regione.

Ma man mano che sono passate le ore il quadro si è fatto sempre più concreto: Zingaretti non si dimette, ma è molto probabile che si candidi alla Camera o al Senato e addirittura non è escluso che sia l’uomo su cui costruire un’alleanza elettorale.


“Sono a disposizione”, ha detto il numero uno del Lazio su Radio Rai. Ma in caso di candidatura, Zingaretti non sarebbe costretto alle dimissioni. Solo a seguito dell’eventuale elezione – per incompatibilità di carica – dovrebbe scegliere, ovviamente lasciando quella di governatore del Lazio, dove è in scadenza nella primavera 2023.

Ma a quel punto, potrebbero anche non esserci più i tempi tecnici per il voto entro la fine dell’anno, di fatto mandando la Regione al voto a scadenza naturale.