Elezioni Politiche, domenica seggi aperti dalle 7 alle 23: come si vota

Anche i cittadini pontini come quelli di tutta Italia (circa 51 milioni di elettori), nella giornata di domenica sono chiamati alle urne per eleggere i propri rappresentanti nei due rami del Parlamento italiano. I seggi saranno aperti dalle 7 alle 23. Lo spoglio inizierà subito dopo, ma per sapere il risultato definitivo, anche per via della complessità tecnica del sistema elettorale, ci vorranno varie ore, probabilmente la mattina successiva.

Essendo l’Italia una Repubblica Parlamentare, si tratta del massimo livello di elezioni a cui siamo chiamati, perché le eventuali maggioranze che possono formarsi in Parlamento definiscono la linea e i colori dei Governi.


Le elezioni Politiche del 25 settembre 2022 sono quanto meno particolari perché sono le prime in cui si vota per eleggere un numero ridotto di parlamentari rispetto a quelli che storicamente eravamo abituati (da circa 1000 passeremo a 600) e perché è stato uniformato l’elettorato attivo: possono esprimere il voto per eleggere i rappresentanti di Camera e Senato i maggiorenni che alla data del voto abbiamo compiuto 18 anni di età.

Altra premessa: il sistema elettorale che ripartisce in seggi i voti espressi dagli elettori è stato ribattezzato “Rosatellum bis“, latinismo che si rifà al nome del primo firmatario della legge Ettore Rosato. Il sistema elettorale è un sistema misto, in prevalenza proporzionale ma con una quota importante maggioritaria.

I cittadini hanno facoltà di esprimere un singolo voto su ogni scheda: uno per la Camera dei Deputati (scheda rosa) e uno per il Senato della Repubblica (scheda gialla). Questo singolo voto che si può esprimere su ogni scheda, per via del meccanismo del sistema elettorale genera due preferenze concatenate (una valida per il sistema maggioritario e una per il sistema proporzionale).

Di fatto, verranno eletti in tutto 367 parlamentari con il sistema proporzionale e 221 con quello maggioritario. I restanti 12 seggi verranno assegnati dagli italiani residenti all’estero con un meccanismo proporzionale ma ancora diverso.

LE SCHEDE

Le schede elettorali si presentano come di seguito:

SCHEDA ROSA (Camera)

SCHEDA GIALLA (Senato)

Siccome il meccanismo elettorale è lo stesso per praticità faremo vedere da ora in poi solo una delle due schede.

I nomi e cognomi che vedete sopra la singola lista o sopra un raggruppamento di liste (che per praticità qui sotto sono cerchiati in blu) sono i candidati al collegio uninominale, ovvero per il sistema maggioritario. In quel collegio, tutti quei nomi e cognomi concorrono uno contro l’altro per accaparrarsi un solo seggio, ovvero viene eletto chi arriva primo.

Gli altri nomi e cognomi accanto ai simboli sono i nominativi delle mini liste bloccate dei collegi plurinominali del proporzionale, questi vengono eletti in ordine di come sono presentati in proporzione ai voti che prende quella lista, a livello nazionale e a livello circoscrizionale.

 

COME SI VOTA

L’elettore con la matita ha facoltà di barrare uno qualsiasi dei simboli presenti sulla scheda. Il voto in questo modo viene espresso sia come voto alla lista (e quindi per il sistema proporzionale) e sia per il collegio uninominale, ovvero dando la preferenza anche al nominativo collegato alla lista o alla coalizione.

Non è errato (nel senso che non produce l’annullamento del voto) mettere una seconda “X” anche sul nome del candidato al collegio uninominale collegato alla lista. Ma attenzione perché siccome non è ammesso il voto disgiunto, se si barra una lista e un candidato al collegio uninominale non collegati, il voto viene annullato. Vedere schede successive per comprendere nel dettaglio.

NB: Se si barra solo il nome e cognome in alto, il voto “scende” verso la lista collegata (se questa è solo una) o viene ripartito equamente tra liste a supporto nel proporzionale (se si tratta di una coalizione).

Voto valido
Voto nullo

Siccome non è contemplata la possibilità di esprimere preferenze, qualora l’elettore scriva dei nominativi, la scheda dovrebbe essere annullata in quanto equivarrebbe ad un possibile segno distintivo.

Voto nullo