La mini-inchiesta sullo sfruttamento del lavoro estivo a Fondi

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Il gruppo politico di Fondi “Immagina – Idee in Movimento” di area di centrosinistra ha elaborato delle statistiche sullo sfruttamento del lavoro stagionale rese possibili grazie alla compilazione di oltre 50 questionari anonimi di giovani che hanno lavorato in attività turistico ricettive del territorio. La stima sintetica dei dati raccolti mostra numeri allarmanti, dalle ore di lavoro alla remunerazione, passando per i pochi contratti regolari arrivando alle presunte violenze fisiche o psicologiche subite sul posto di lavoro.

Il nostro collettivo “Immagina” – spiega Benedetta Saccoccio, coordinatrice del movimento – continuerà a monitorare e a stare accanto a lavoratori e lavoratrici, stagionali e non. Perché le condizioni di sfruttamento non vengano considerate più “normalità”, ma vengano contrastate con gli opportuni mezzi. Ci proponiamo di essere un punto di contatto tra lavoratori, lavoratrici e sindacati. Continueremo a chiedere a istituzioni comunali e sindacati di vigilare e assicurare condizioni di lavoro dignitose. Finché non vedremo un cambiamento effettivo per tutte e tutti”.


LA NOTA E I NUMERI DI “IMMAGINA – IDEE IN MOVIMENTO”

“…fondata sul Lavoro”. Tante volte abbiamo ascoltato questo passaggio dell’Articolo 1 della nostra Costituzione; altrettante volte, però, assistiamo ad una visione distorta del Lavoro e della dignità che dovrebbe portare ai cittadini. È per questo che, tra il 1° giugno e il 30 settembre, come gruppo politico “Immagina – Idee in Movimento” abbiamo voluto organizzare un’inchiesta sullo sfruttamento del lavoro stagionale nel settore turistico. Circa cinquanta le persone che hanno deciso di compilare, in forma anonima, i questionari proposti dai nostri attivisti.

È solo il primo passo di un percorso che continueremo anche nei prossimi mesi, occupandoci di tanti giovani e meno giovani che continuano, in condizioni difficili, a lavorare e ad offrire manodopera durante la stagione estiva sia nel territorio fondano che in quello dei comuni limitrofi. Vogliamo mandare un chiaro messaggio ai lavoratori e alle lavoratrici della città: il nostro collettivo è presente ed è loro vicino, noi diamo loro una voce di denuncia. Siamo fermamente convinti che le polemiche sulla mancanza di manodopera non siano dovute alla mancata voglia di lavorare delle nuove generazioni, ma alle pessime condizioni di lavoro che vengono offerte. Questa è senza dubbio una battaglia nazionale e territoriale. A dar forza a quest’ultima tesi, il resoconto da noi stilato il 1° ottobre: 

‘‘Come prevedibile, le statistiche dimostrano come poco o nulla siano migliorate le condizioni lavorative per molti giovani che forniscono manodopera durante il periodo estivo. Riportiamo di seguito una sintetica stima dei dati raccolti su un campione di 52 questionari compilati dai lavoratori e dalle lavoratrici stagionali di Fondi:

– i lavoratori hanno prestato servizio nelle seguenti località: Fondi (44,2%), Sperlonga (28,8%), Gaeta (9,6%), Terracina (6,7%), Itri (3,8%), altro (6,1%).

– l’86,5% ha lavorato nel settore della ristorazione e presso attività balneari.

– il 59,6 % lavora oltre 8 ore al giorno, di cui il 34,6% tra le 10 e le 12 ore.

– all’80,8% dei loro non è stato proposto un contratto regolare e il 69,2 % di questi ha lavorato senza contratto regolare.

– il 57,7% dei lavoratori non ha goduto del giorno di riposo settimanale.

– il 30,8% dei lavoratori ha guadagnato una media di 25 euro al giorno, il 26,9% una media di 35 euro al giorno.

– il 50% dei lavoratori non ha ricevuto compensi per gli straordinari, il 19,2% ne ha ricevuti solo in parte. Solo al 30,8% dei lavoratori ha ottenuto gli straordinari regolarmente pagati.

– il 55,8% ha sostenuto di aver lavorato in ”pessime” condizioni, il 36,5% in condizioni ”buone”, il 7,7% in condizione “più che buone”.

Alle condizioni di sfruttamento, si aggiunge anche un problema di natura culturale: infatti il 73,1% non ha avuto una formazione per le mansioni svolte, il 27% dei lavoratori non è in grado di interpretare il loro contratto, un fatto questo che li mette in condizione di debolezza e subalternità. Il 23,1% ha sostenuto di aver subito violenze fisiche e psicologiche sul posto di lavoro, ma il 47,7% di loro non saprebbe a chi rivolgersi nel caso non venissero rispettati i propri diritti di lavoratore”.

È evidente che ancora abbiamo enormi criticità nel contrastare il fenomeno dello sfruttamento stagionale estivo, in Italia come nella nostra zona. È compito delle istituzioni comunali e dei sindacati vigilare e assicurare condizioni di lavoro dignitose. Ai giovani lavoratori e lavoratrici, il nostro ringraziamento per aver partecipato all’inchiesta.