Allarme omicidio, ore di ricerche con i sommozzatori. Ma non ci sono corpi

Una chiamata nella notte per una lite degenerata in omicidio alla periferia di Aprilia, ore di incessanti ricerche iniziate dalle 4 di lunedì e proseguite fino al pomeriggio. Poi il sospiro di sollievo: il caso è stato inquadrato come un falso allarme, escludendo fatti di sangue.

Tutto è iniziato in piena notte, quando un residente (o presunto tale) ha allarmato il 112 sostenendo di aver sentito due sconosciuti litigare in macchina, vedendo subito dopo il corpo di uno di questi cadere – o essere lanciato – in uno dei vasconi di decantazione nei pressi di un noto caseificio, con l’auto poi dileguatasi a gran velocità. Una segnalazione che nell’arco di poco ha momentaneamente bloccato l’attività dell’azienda e portato sul posto ben quattro squadre dei vigili del fuoco, compresa quella proveniente dal reparto sommozzatori di Roma, tre pattuglie dei carabinieri, un’ambulanza e un’auto medica.


Una task force che ha provveduto allo svuotamento delle vasche e a ogni altro controllo ritenuto opportuno, compreso quello con il collegamento al vicino depuratore. Tutto senza esito. Al vaglio, la posizione dell’autore della telefonata che ha mobilitato le autorità.