Acqua dai pozzi privati, il caso Itri non è ancora risolto: “Situazione gravissima”

Nei giorni scorsi il Comitato cittadino per l’Acqua Pubblica di Itri ha incontrato il sindaco Giovanni Agresti. Un incontro fortemente voluto dai soci del Comitato, a seguito di alcune “incresciose vicende che si stanno verificando nel territorio comunale“.

Il particolare ‘fenomeno’ che caratterizza la nostra cittadina interessa in special modo le abitazioni e le aziende dislocate al di fuori del centro abitato: si tratta di circa duemila utenze non raggiunte dal gestore idrico pubblico, ricordano dal Comitato. “I vari cittadini per sopperire a tale carenza, di primaria necessità per le proprie abitazioni, hanno fatto ricorso negli anni all’erogazione della risorsa effettuata da diversi privati, titolari di pozzi artesiani, con una rete di condotte idriche che negli anni è diventata sempre più capillare sul territorio e che, in taluni casi, si estende a distanze chilometriche dal pozzo, di una certa valenza, sostituendosi di fatto al gestore pubblico e imputando tale distribuzione idrica ad uso irriguo“.


Come è ben noto – continua il Comitato – l’acqua non si può vendere e dopo più di trent’anni questo enorme problema è emerso nel 2017 a seguito di interventi dei Carabinieri Forestali con l’emissione di alcuni verbali ad altrettanti proprietari dei pozzi, cui hanno fatto seguito una serie di provvedimenti amministrativi atti a tutelare le numerose famiglie coinvolte. In risposta all’accaduto, i proprietari dei pozzi, con l’intento di ‘regolarizzare’ tale servizio, hanno e stanno tentando di implementare una serie di attività amministrativo/giuridiche, finalizzate alla costituzione di associazioni e consorzi. Fondando tali attività su una interpretazione fuorviante delle ordinanze all’epoca disposte e rilasciate dall’amministrazione comunale, in considerazione della delicatezza dell’argomento. Molti utenti, pertanto, a giusto titolo e nel rispetto delle stesse ordinanze non hanno inteso aderire a tali organizzazioni, nell’attesa che gli enti preposti intervengano adottando modelli e regolamenti di gestione chiaramente pubblici della vicenda“.

La Prefettura di Latina

Ed è proprio per tali motivazioni che nei giorni scorsi il Comitato ha presentato un esposto alla Prefettura di Latina, denunciando “la gravissima e ormai nota situazione che attualmente sta sfociando in spiacevoli pretestuosi ‘inviti’ ad associarsi in compagini di dubbia legalità, intimando in difetto il distacco della rete idrica, al momento, purtroppo, unica fonte di approvvigionamento idrico per questi cittadini“. Stante la situazione, “la Prefettura è stata messa a conoscenza del tutto e si è fatta promotrice di alcune azioni atte a verificare la veridicità dei fatti, aprendo un canale di comunicazione con il Comitato“.

Tornando all’incontro con il sindaco, tenutosi in Municipio il 18 maggio, il Comitato ha messo al corrente Agresti “degli ultimi incresciosi eventi“, che il sodalizio riassume così:

  • aumenti esagerati ed indiscriminati, assolutamente privi di fondamenti oggettivi e congrui“;
  • versamenti di cifre spropositate per non meglio precisate esigenze di manutenzione e adeguamento degli impianti. Senza presentazione agli stessi associati di preventiva descrittiva delle attività, oppure, delle opere necessarie e la conformità delle stesse“;
  • intimidazioni ad entrare in associazioni di dubbia legalità e finalizzate al raggiungimento di autorizzazioni provinciali di altrettanta dubbia fattibilità, con la conseguenza, in caso di rifiuto, del blocco del flusso idrico“.

Il sindaco, dopo aver ascoltato attentamente il Comitato, sulla base delle due ordinanze ancora in vigore (n.2 dell’08/02/2019 e n.2 del 23/01/2020), ha ben chiarito che per ovvi motivi di natura igienico sanitaria “l’acqua non si può chiudere, affermando la sua piena e completa disponibilità ad intervenire in caso di distacchi impropri, in violazione con le stesse ordinanze“.

Il Comune di Itri

Il sindaco – riporta il Comitato – è stato inoltre decisamente concorde nell’affermare che è assolutamente necessario in questa fase transitoria convergere ad una tariffa equa e unica per tutti, evitando situazioni di forte sbilancio, ma soprattutto di monopolio da parte di tali gestori ed ha informato i presenti che è sua intenzione riaprire i tavoli tecnici ed istituzionali, con la partecipazione della Regione, Provincia, ATO4, Acqualatina S.p.A. per la risoluzione dell’annosa problematica. Il Comitato ha avanzato immediatamente la richiesta di essere presente a detti ‘tavoli’ ed ha ribadito che, al fine di tutelare tutti i cittadini ed attività commerciali, vi è una più che urgente necessità di fissare tali regole e disciplinare il servizio della fase transitoria, al momento lasciata all’iniziativa dei singoli privati e animata più da originali e fantasiose attività, che da serie dinamiche imprenditoriali“.

Il Comitato batte su diversi punti, ritenuti fondamentali: “Un contratto unico per tutti con lo stesso prezzo stabilito e regolamentato dal gestore pubblico provinciale; basta agli aumenti indiscriminati, ma su base Istat e Arera; basta all’obbligo di associarsi in compagini che nascono per aggirare le leggi in vigore. E soprattutto l’acqua non si chiude, come prevedono ben due ordinanze del Comune di Itri“.

In attesa del passaggio al pubblico, il Comitato ha dato la sua piena disponibilità a collaborare, affinché la definizione della fase transitoria possa essere affrontata e concordata, anche alla presenza dei proprietari dei pozzi.

Nonostante tutte le rassicurazioni ricevute da parte del sindaco – denuncia il Comitato – è comunque accaduto che nella giornata di venerdì 19 maggio una coppia di coniugi si sia ritrovata senza acqua corrente, in totale violazione di un’ordinanza del sindaco e per giunta perpetrata nei confronti di una fascia debole, in quanto uno dei coniugi è persona diversamente abile con ridotte e impedite capacità motorie“.

Il Comitato si è fatto subito carico della situazione critica, denunciando l’accaduto agli enti preposti e quindi al sindaco. In attesa della riapertura dei tavoli tecnici di cui sopra, il Comitato cittadino acqua pubblica Itri resterà “attento agli eventi e attivo, affiancandosi a tutti coloro che vorranno prendere parte alla nostra mission, dimostrando senso di unione e di comunità che agisce per il bene di tutti“.