Gaeta, raffica di salvataggi in mare: super lavoro per i bagnini

Mare mosso e salvataggi a raffica, martedì pomeriggio, lungo il litorale di Gaeta. Degli interventi di soccorso che hanno visto protagonisti dei giovani bagnini operanti nell’area di Serapo, e in particolare Joele Ludovico Tomei (lido Il Fannullone), Francesco Antetomaso (Lido) e Manuel Gennaro Scognamiglio (Sirio), tutti under 20. Prima hanno tirato fuori dall’acqua due ragazze di 18 anni che non riuscivano a rientrare, poi si sono lanciati in mare per riportare a riva due 40enni che sbracciavano, successivamente hanno salvato un’altra 18enne, in difficoltà a decine di metri dall’arenile, per finire con il recupero di cinque persone di Napoli, andato a buon fine anche grazie al lavoro di due bagnini del lido Cab ed un collega del lido Risorgimento.

Una sequela di soccorsi “nonostante dall’inizio della giornata fosse issata la bandiera rossa, è tutto il giorno che fischiamo, ma le persone continuano incoscientemente ad andare al largo”, ha sottolineato a caldo di uno dei bagnini. “Stavo facendo il bagno, ad un certo punto nuotavo, nuotavo, ma non riuscivo ad avvicinarmi a riva”, racconta uno dei cinque salvati nel corso dell’ultimo intervento. “Questi ragazzi sono stati fantastici, perché la corrente ci tirava ‘fuori’ e, man mano, perdevamo le forze”.


A margine della giornata di super lavoro, non è mancato un commento da parte di Pasquale Massimo Treglia, presidente provinciale dell’Anab, Associazione nazionale assistenti bagnanti: “Il lavoro di assistente bagnanti è fondamentale per la salvaguardia delle vite umane, e spero che venga preso in considerazione soprattutto dai datori di lavoro, che spesso inquadrano in modo errato il lavoro del bagnino, lo sfruttano, nel senso che gli fanno fare troppe ore lavorate, e lo mal pagano. Ad esempio, abbiamo scoperto che proprio Joele lo scorso anno era assunto al 7° livello del contratto Turismo Confcommercio, quello del cosiddetto operaio di spiaggia, quando è un bagnino di salvataggio e, appunto, in tal modo veniva sottopagato. Speriamo che la giustizia faccia il suo corso e, che ottenga nelle sedi opportune, il risarcimento del danno ricevuto da un punto di vista lavorativo. Ma oggi a lui vanno intanto gli onori della cronaca perché è stato bravissimo e ha messo a repentaglio la propria vita”. Aggiunge Treglia: “Nelle giornate di mare così burrascose viene esposta la bandiera rossa e i bagnini fischiano in continuazione per ammonire a non andare oltre determinate soglie e a rimanere quanto più a riva, o a non entrare proprio in acqua perché la bandiera rossa prevede il divieto di balneazione per motivi di sicurezza. Ebbene, purtroppo sembra proprio che le acque agitate siano più attraenti per i tuffi nei cavalloni e queste simili, col risultato che spesso bagnanti ignari della forza del mare vengono risucchiati”.