Crematorio a Fondi, le reazioni dopo la revoca del contratto disposta dal Comune

Il progetto dell'impianto di cremazione a Fondi

Il 10 agosto, attraverso la determina 924/2023, il dirigente del settore Lavori pubblici e Ambiente del Comune di Fondi ha annullato il contratto con la Saie per la realizzazione dell’impianto di cremazione, per “grave inadempienza”. Una decisione che non ha fatto mancare reazioni, in particolare dal “fronte del no” all’opera.  

FRATELLI D’ITALIA


“Siamo stati i primi, ad aprile 2021, a sollevare dubbi politici ed amministrativi su questa opera voluta fortemente, dal 2019, dal sindaco De Meo, Forza Italia, Pd e M5s”, ricordano dal coordinamento cittadino di FdI. “Con soddisfazione oggi possiamo dire che il forno crematorio a Fondi non si farà grazie al nostro partito e a chi nel tempo si è ravveduto ed ha colto la gravità di quanto si stava realizzando nella nostra città. In primis un grazie di cuore a tutti i concittadini che hanno aderito alla raccolta firme ed ai movimenti civici politici e spontanei che si sono adoperati in questa grande battaglia di civiltà. Ci sono tante opere di cui avrebbe bisogno la nostra città, di certo tra queste sicuramente non rientra l’impianto di cremazione. C’è tanto da lavorare per ridare slancio e vitalità alla nostra città. La mancanza di visione politica ed amministrativa delle ultime amministrazioni hanno partorito questa opera che avrebbe creato danni all’ambiente ed al prestigio della nostra Fondi. Dare fiducia e consenso a Fratelli d’Italia servirà per dare un nuovo slancio alla nostra città che ha bisogno di ritornare ad essere al centro politico, culturale, artistico e turistico della provincia e dell’intera regione Lazio”.

AZIONE

“Davide vince contro Golia! Questa è la vittoria del popolo fondano che finalmente e per una volta si è unito contro un’opera improponibile! Fondi in Azione dedica questa vittoria ai cittadini che hanno creduto a questa nostra battaglia, di cui siamo stati tra i promotori, a dispetto di chi ci accusava di strumentalizzazione politica è rimasto con un pugno di mosche, di chi blaterava che non accettava lezioni da chi non aveva amministrato nemmeno un condominio, ma che ora deve cambiare registro, di chi ci accusava di non capire l’importanza dell’opera e i benefici che avrebbe portato alla città di Fondi. Oggi sono stati smentiti dall’amministrazione e fanno un tonfo clamoroso! Ora si attende la mossa dell’impresa ma, nel frattempo, il popolo di Fondi ha messo il Re sotto scacco e vigileremo sugli eventi”.

“Puerile il tentativo di difendere l’opera di molti consiglieri comunali, intenti a compiacere qualcuno sperando in un posto al sole, e che oggi si leccano le ferite!”, continuano dal coordinamento locale di Azione. “La conclusione con l’atto di giovedì poteva avvenire già a marzo, quando si chiedeva la sospensione in autotutela di tutti gli atti a partire dal 2019. Invece l’arroganza politica mostrata in quel consiglio comunale infuocato ha messo alla berlina quei consiglieri che, sentendosi come Gesù nel Tempio, cercavano di salvare il loro Re dallo scacco matto!”

“Davide ha vinto contro Golia con una storica e massiccia raccolta firme e manifestazioni molto partecipate della popolazione! Golia è all’angolo ma non è sconfitto, per questo saremo sempre vigili e attenti perché vincere una battaglia non vuol dire vincere la guerra, e in questo caso la guerra sarà vinta quando questa arroganza politica sarà definitivamente sostituita da una nuova classe politica che lasci il popolo nelle mani di persone politicamente ‘vergini’ e nella tranquillità di essere ben amministrati! Il cittadino non deve difendersi dai loro amministratori che dovrebbero operare con la sensibilità del buon padre di famiglia e non, come accade da anni, abbandonare il cittadino ormai consapevole che gli eletti operano esclusivamente per compiacere il loro Re che ha a cuore solo ed esclusivamente se stesso, nella più crudele forma narcisistica esistente, e sappiamo benissimo la drammatica fine di Narciso”.

COMITATO NO AL FORNO CREMATORIO DI FONDI

“Prendiamo atto che il Comune, dopo che la Saie non ha rispettato i termini del progetto proposto in sede di gara, abbia poi proceduto con una determina dirigenziale alla risoluzione del contratto per ‘gravi inadempienze’. Ricordiamo che si è giunti a questo solo dopo la mobilitazione popolare e la raccolta firme promosse dal Comitato del No all’impianto di cremazione, quando gli elementi di ‘inadempienza’ contrattuale erano già ben presenti dal dicembre 2022 e i Consiglieri di minoranza si erano visti bocciare in Consiglio comunale la mozione per l’annullamento in autotutela del progetto. Siamo soddisfatti della risoluzione di quel contratto, ma le motivazioni del nostro dissenso erano e sono ben diverse: quel progetto non tutelava i cittadini di Fondi, recando vantaggio esclusivamente alla ditta proponente il project financing, e a tutt’oggi l’Amministrazione comunale non si è ancora impegnata a impedire, in ogni caso, la costruzione di un’opera che danneggerebbe per decenni la nostra città. Il Comitato No al forno crematorio di Fondi continuerà a seguire con attenzione quanto avverrà nel prossimo futuro, finché questo infausto progetto non sarà definitivamente accantonato”.