Stefanelli: “Un nuovo convitto all’Alberghiero di Formia”

“Un nuovo convitto all’Istituto alberghiero Celletti di Formia”. Lo ha ribadito il presidente della Provincia di Latina Gerardo Stefanelli, intervenuto ai festeggiamenti per i 50 anni dell’istituto scolastico di via Gianola, che si concluderanno il prossimo 6 giugno, giorno della posa della prima pietra della scuola alberghiera e del convitto annesso.

Il nuovo convitto di 100 posti ospiterà i ragazzi convittori in quello che è stato il vecchio albergo già in fase di ristrutturazione. Oltre al convitto, la nuovo struttura offrirà servizi di ricezione alberghiera nel periodo estivo riallacciando i rapporti tra scuola e realtà turistiche del territorio. Il presidente della Provincia ha sottolineato questo aspetto come nuovo modo di concepire l’attività scolastica e i rapporti con l’extra scuola. Il Celletti, denominato all’epoca della nascita Istituto Professionale Alberghiero Turistico di Stato, è stato autorizzato a funzionare in autonomia dal primo settembre del ‘74 con quattro classi così ripartite: una prima Addetto ai Servizi Alberghieri di cucina, una prima Addetto ai Servizi Alberghieri di Sala Bar, una prima di Addetto alla Segreteria e Amministrazione di Albergo, una prima di Addetto alla Portineria e Ricevimento di Albergo.


L’istituto, nato per soddisfare inizialmente le esigenze di un vasto bacino di utenza che interessa il territorio della pianura pontina fino al fiume Garigliano, ha esteso e consolidato nel tempo il suo bacino di utenza alla Regione Campania. Fondamentale l’apporto dei dirigenti scolastici che si sono succeduti da Gatto, a Colaruotolo, preside per 19 anni fino al 2015, all’attuale professoressa Monica Piantadosi.

“Il convitto, ricordiamo, non è solo un college, un pensionato o un posto dove studiare e alloggiare”, sottolineano dal Celletti. “Per i ragazzi il convitto è una seconda famiglia dove incontrano compagni cui spesso si legano come fossero fratelli. Gli educatori, che assistono h24 gli allievi convittori, fanno da amici, da padre o madre durante la settimana quando i genitori sono lontani. Gli educatori sono persone che stanno al loro fianco durante un periodo così difficile come quello dell’adolescenza. Svolgono un ruolo complesso e speciale. I professori li hanno a scuola, tra i banchi, qualche volta in gita o in qualche manifestazione, ma gli educatori li hanno vicini al pomeriggio, la sera, la notte, a volte il fine settimana, li aiutano a studiare, li rimproverano quando serve ma li sostengono quando è necessario, ascoltano le loro confidenze e le loro paure. Il lavoro svolto dagli educatori dei convitti passa spesso sotto traccia, è un lavoro taciturno fatto di sguardi, occhiolini, versetti, rimproveri, discussioni. E’ un lavoro che lascia il segno ai ragazzi, quel segno che solo alcune persone possono lasciare nelle vite che incontrano, senza fare niente di particolare, ma con il loro esserci”. Il nuovo convitto sarà operativo presumibilmente per l’anno scolastico 2025/26.