L’eredità di un grande uomo, ciao Domenico

Si dice che il più grande riflesso di sé è l’eredità che uno lascia dopo la sua dipartita. Non quella materiale di cui spesso si parla, ma il ricordo, il legame, l’emozione stessa insita in un frammento di passato.

Oggi, tra i nodi alla gola e i pugni allo stomaco per l’addio al grande “Prof.” Domenico Fiore, come molti lo chiamavano avendolo avuto come docente di educazione fisica a scuola, o “Cipolla“, come semplicemente lo conoscevano tutti, nessuno riesce ad evitare un accenno di sorriso.


Certo, la tristezza è forte, il lutto rappresenta il presente che non si può scacciare, ma l’eredità, quella che rimarrà anche quando le nubi si dipaneranno e arriverà il sereno nella vita di familiari e amici è tutt’altra cosa: Domenico lascia il senso della bontà, della simpatia, della voglia di vivere. 

Cipolla è stato per tutti, non solo per la moglie e i figli e i parenti, ma anche per gli amici, per gli alunni, gli allievi della pallamano e i frequentatori delle sue attività, uno sportivo, un formatore semplice e sincero, una persona disponibile, un’anima buona. Il tutto condito da quel carattere affabile da una parte e fumantino dall’altro. Siamo onesti, chi non ha mai discusso con lui era solo perché non iniziava un battibecco per la consapevolezza che sarebbe finito ad armi incrociate.

Ma siamo tutti in debito con lui, lo è la scuola, a cui ha dato tutta la sua passione per lo sport e ha dedicato anni e anni per tramandare princìpi che riusciva a sottolineare con uno stile a volte goliardico e unico. Lo è il mondo della pallamano locale. Se l’HC Fondi è stata per anni al vertici e ha sfornato generazioni di fenomeni lo deve anche a lui, che tra le altre cose, ha anche vestito con orgoglio la maglia azzurra della nazionale. Lo sono tutti, gli affetti e i conoscenti a cui ha donato un pezzo di sé, e lo è anche la città: non solo per aver temprato e conosciuto generazioni di ragazzi, ma anche per aver combattuto a suo modo negli anni – insieme al gruppo dirigente sportivo dell’epoca – per fare dell’Handfest la manifestazione dell’estate locale nella vecchia piazza De Gasperi, ma anche, per aver lavorato e vissuto quel palazzetto dello sport di via Mola di Santa Maria, oggi intitolato alla Città di Fondi, ma che tutti auspicano un giorno prenda il suo nome.

Questa è l’eredità di Domenico Fiore, insieme alla battuta pronta, alla voglia di conoscere e viaggiare. Questo, oltre alla riconoscenza di chi si è conosciuto, anche attraverso le sue iniziative, e fidatevi, sono davvero tanti. Tutti custodiscono nei ricordi più simpatici e sinceri, un po’ di quella spensieratezza che era la forza di Cipolla. Quella che oggi si alterna alla tristezza per quella malattia che l’ha allontanato da tutti troppo presto, all’età di 69 anni. Oggi se ne è andato un pezzetto di Fondi, lasciando a noi la sua eredità.

I funerali, si svolgeranno mercoledì mattina alle 10.30 nella chiesa di Santa Maria in Piazza a Fondi.