“A Formia venne giù la montagna, ma nessun indennizzo”

“Non facciamo finta di niente. Ricordare è un dovere… e anche dare delle spiegazioni”, sintetizza la consigliera comunale Paola Villa, tornando a riaccendere i riflettori sull’ondata di maltempo che circa due anni fa devastò Formia. Un disastro idrogeologico che sembra rimasto nel cassetto.

“Comune di Formia, 5 settembre 2024. Nella commissione consiliare lavori pubblici viene chiesto al dirigente del settore Lavori pubblici, architetto Giuseppe Viscogliosi, se a due anni di distanza sia arrivato qualche sorta di indennizzo per i fatti accaduti quel 29 settembre 2022, quando a Santa Maria la Noce, venne giù la montagna“.


“Il dirigente – prosegue l’esponente d’opposizione – ci comunica che nessuna calamità naturale è stata riconosciuta, nessun indennizzo è stato deliberato dalla Regione Lazio, né per i beni pubblici né per quelli privati. Eppure furono due le delibere di giunta in merito al disastro, la n.265 del 30/09/2022 con la quale viene chiesto al settore Lavori pubblici di relazionare sugli eventi avvenuti il 29 settembre 2022; e la n.270 del 07/10/2022 con la quale venne richiesto alla regione Lazio lo stato di calamità naturale”.

“Oggi a distanza di quasi due anni a domanda secca al dirigente, si viene a sapere che né al Comune né ai privati arriverà un euro per quelle vicende che portarono acqua, fango, detriti e disastri lungo tutta via Santa Maria la Noce, Colle Arvito, Capodino, via Gramsci, frazioni di Trivio e Maranola”.

“Ricordiamo tutti – dice la consigliere Villa – la sfilata dei politici che contano, ad iniziare dall’ex consigliere regionale Giuseppe Simeone, dell’ogni presente presidente del Consorzio Industriale sud Pontino, Salvatore Forte, all’allora vicepresidente della regione Lazio, Daniele Leodori, tutti a promettere di impegnarsi per aiutare la città, tutti a promettere aiuti economici e messa in sicurezza. Tutti a sfilare davanti ai cittadini, alle videocamere, al prefetto di Latina. Un ennesimo buco nell’acqua”.