TERRACINA – MONTEROTONDO A PORTE CHIUSE, PROCACCINI SCRIVE AL MINISTRO ALFANO

*Un momento della manifestazione di domenica a Terracina (foto Rita Di Mario)*
*Un momento della manifestazione di domenica a Terracina (foto Rita Di Mario)*

Lettera del sindaco di Terracina Nicola Procaccini al neo ministro dell’Interno Angelino Alfano e per conoscenza al prefetto di Latina Antonio D’Acunto e al questore di Latina Alberto Intini in merito alla scelta di far disputare a porte chiuse l’incontro di calcio, valevole per il campionato di Eccellenza, Terracina – Monterotondo. Che, tra l’altro, è valso la riconquista del primo posto in classifica alla formazione di casa.

“Gentile Ministro, gentili autorità, mi dispiace sinceramente recarVi disturbo seppur per pochi minuti. Ma ne sento l’urgenza morale e istituzionale, come rappresentante della comunità di Terracina che mi ha eletto sindaco.


A meno di 48 ore da un incontro di calcio valevole per la 31esima giornata del campionato di Eccellenza tra le società Terracina e Monterotondo Lupa, una disposizione prefettizia, su sollecitazione del Comitato di analisi e sicurezza delle manifestazioni sportive e dell’Osservatorio Nazionale per le manifestazioni sportive ha disposto la chiusura al pubblico dello Stadio “Mario Colavolpe” per ragioni di sicurezza.

La partita si è dunque svolta a porte chiuse, e la città è stata così privata di una festa popolare di sport ed amicizia a lungo attesa. Già duemila biglietti erano stati venduti in prevendita, coreografie erano state prodotte dalla tifoseria, le scuole primarie e medie avrebbero dovuto esibirsi nel prepartita. La banda municipale era stata allertata per un intrattenimento musicale durante l’intervallo. L’interesse, anche fuori dai confini cittadini, per la partita di cartello aveva incrementato le prenotazioni in alberghi e ristoranti locali, per un indotto importante, in tempi di crisi come questo. Insomma, tutto era pronto, poi nella serata di venerdì è arrivata la triste notizia che nessuno poteva immaginarsi. E con la quale hanno dovuto confrontarsi tutti coloro che avevano delle responsabilità in materia di ordine pubblico: a cominciare dalla Polizia di Stato e per finire con il sindaco. Già, perché se fino al venerdì sera nessun minimo cenno di tensione era stato fino ad allora riscontrato in città, le ore successive sono diventate un incubo per tutti.

*Sfilano i cittadini a Terracina (foto Rita Di Mario)*
*Sfilano i cittadini a Terracina (foto Rita Di Mario)*

Incontri, telefonate, riunioni, si sono susseguite senza soluzione di continuità per cercare di contenere la rabbia di una intera città a cui veniva negata la festa di sport prevista. D’altra parte, l’amarezza per una disposizione così drastica e improvvisa era giustificata anche dalle argomentazioni a corredo della nota dell’Osservatorio Nazionale. Come poteva sussistere il pericolo d’incidenti fra tifosi, data l’impossibilità per i tifosi ospiti di accedere allo stadio, in virtù di una disposizione che fin dall’inizio della stagione calcistica ne ha vietato l’ingresso per via della prossimità del settore ospiti con il cantiere della piscina comunale in costruzione? E se a rischio era l’incolumità della dirigenza del Monterotondo Lupa, non sarebbe stato più corretto garantire quella, piuttosto che mobilitare un numero di agenti di gran lunga superiore per tenere fuori dallo stadio le migliaia di spettatori che comunque si sono presentate fuori dallo stadio? Per inciso, nulla era accaduto nel match di andata tra le due squadre, giocato tranquillamente a porte aperte in un clima di straordinaria cordialità tra le opposte tifoserie, separate da un nastro di plastica mentre assistevano insieme alla gara.

Ho infinito rispetto dell’autorità statale e sincera stima di sua eccellenza il Prefetto e del signor Questore della provincia di Latina, persone sagge e competenti, che evidentemente non hanno potuto evitare di dar seguito all’indicazione proveniente dal Comitato su indicazione dell’Osservatorio. Proprio per questo, sono a domandarVi un cortese chiarimento in ordine alla decisione assunta e mi permetto di domandare se non sia il caso di rivedere il processo di valutazione e decisione che a partire da un organismo composito come l’Osservatorio Nazionale si conclude poi con una determinazione che può privare una città del sano divertimento di una partita di calcio domenicale.

Prima di concludere, desidero ringraziare immensamente il locale Commissariato di Polizia, per la sensibilità e l’intelligenza dimostrata nel trattare una vicenda potenzialmente esplosiva come quella vissuta a Terracina nello scorso fine settimana. Oltre al Comando dei Carabinieri e a tutte le forze dell’ordine che hanno presidiato l’area dello stadio durante la partita.

Ma soprattutto, mi si consenta di esprimere personale orgoglio per il comportamento tenuto dalla tifoseria terracinese. Dopo aver svolto un pacifico corteo di protesta per le vie della città, migliaia di persone si sono assiepate all’esterno dello stadio, incitando la squadra e nello stesso dimostrando una serena civiltà che ha fatto giustizia di una decisione a mio parere ingiusta. Mi dispiace solo per tutti quei bambini, tanti, che sulle punte dei piedi o sulle spalle dei loro papà si sforzavano di vedere qualcosa al di là delle recinzioni. E che hanno pianto di gioia per un goal mai visto, ma che forse non scorderanno mai.

Con immutata stima verso tutti i destinatari della presente, invio i saluti più cordiali”.