FAMIGLIA CIARELLI, NUOVE MISURE DI PREVENZIONE

polizia-questura-volanteDopo le confische degli scorsi anni nuovi provvedimenti preventivi sono stati adottati nei confronti della famiglia di Carmine Ciarelli, noto esponente dell’ omonimo gruppo di etnia zingara ormai stanziale che insiste nel comune di Latina e zone limitrofe, che si caratterizza per aver aderito completamente alla “sottocultura” tipica delle loro origini di “vivere con i proventi di attività illecite e del delinquere in genere”. Sul loro conto la ormai consolidata “squadra” dell’Ufficio Misure di Prevenzione, dopo gli ultimi arresti della Squadra Mobile, ha prodotto una nuova richiesta di applicazione della sorveglianza speciale che ha trovato riscontro in nuovi e gravi fatti delinquenziali che hanno determinato il Tribunale ad accogliere le istanze ed a emettere nuovi provvedimenti preventivi.
Vediamoli in dettaglio:

CIARELLI CARMINE classe ’66 – Il capofamiglia, nonostante i provvedimenti, afflitivi decretati proprio per porre fine alla sua escalation delinquenziale, l non ha mostrato alcun ravvedimento, continuando a porre in essere comportamenti criminosi anche di particolare gravità tra i quali estorsioni lesioni, rapina e traffico di sostanze stupefacenti. Per questi motivi il Collegio penale ha aggravato la sorveglianza disponendo l’aumento della durata della misura applicata di altri due anni, per complessivi cinque anni.


CIARELLI PASQUALE, il figlio, di anni 29, anche lui, nonostante già gravato da sorveglianza speciale , ha continuato a delinquere e a commettere reati tra i quali estorsioni, percosse, lesioni, varie inottemperanze agli obblighi imposti. Colpito dall’ordine di custodia cautelare eseguita nell’aprile dell’anno scorso per i reati di associazione per delinquere, omicidio doloso, rapina, porto abusivo di armi in luogo pubblico, estorsione, usura, addestramento all’uso delle armi, esplosivi e gas.
CIARELLI ROSARIA, classe ‘64 ,convivente di Carmine e madre di Pasquale, arrestata nell’ambito dello stesso procedimento perché ritenuta tra i membri “promotori, capi ed organizzatori dell’organizzazione criminale” (accusata di essere dedita ai reati di estorsioni, usura, rapina, sequestro di persona, omicidi, tentati omicidi, ed altro) costituita da membri delle famiglie rom su indicate. Per lei il Tribunale si è pronunciato per la prima volta e atteso lo spessore criminale ha direttamente decretato la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per un periodo di cinque anni.

Per ora tutti e tre sono ancora sottoposti alle misure cautelari in carcere, per questi motivi la sorveglianza sarà eseguita al momento in cui torneranno in libertà e scatteranno per loro i controlli di polizia tesi alla prevenzione e al ripritino della legalità.