PROTESTA DELLA COOP PESCATORI DEL LAGO DI FONDI, TAPPI SABBIOSI ALLA FOCE DEGLI EMISSARI LACUSTRI

lago fondiSi è fatto pressante l’appello del presidente del Consorzio di Bonifica sud pontino, Lino Conti, e del responsabile della cooperativa pescatori del lago di Fondi, Mario Di Ciollo, per cercare di sbloccare la situazione di criticità che si registra alla foce degli emissari del lago di Fondi. In quelle due zone, relative ai corsi d’acqua Sant’Anastasia e Canneto, dopo che la Regione Lazio aveva effettuato lavori di ripascimento del litorale, si sono creati dei “tappi” sabbiosi che impediscono alle correnti marine di accedere nel lago e alle acque lacustri di defluire verso il mare.

Questo “blocco” provoca, da tre anni, una serie di conseguenze molto gravi sulla pesca lacustre, sui rischi di esondazione delle acqua del lago che distruggono la produzione ortofrutticola e, soprattutto, come evidenzia il presidente Di Ciollo “sull’intero ecosistema. Succede che – precisa il responsabile della cooperativa pescatori del lago – i “tappi” sabbiosi che ostruiscono all’altezza della foce il movimento delle correnti, se, d’inverno, favoriscono l’esondazione delle acque del lago che superano i margini pur opportunamente resi più alti dal lavoro del Consorzio di Bonifica e distruggono ettari di coltivazione di ortofrutta, d’estate, l’ostruzione, impedisce l’accesso delle acque del mare nel lago, con il conseguente surriscaldamento di quest’ultimo e la putrefazione della flora lacustre. Il tutto, con le conseguenze che ognuno può immaginare su tutto l’ecosistema. Per non parlare, poi, della pesca.


Nella giornata di ieri, sabato, si sono contati ben trenta giorni in cui non è stato raccolto neppure un esemplare ittico lacustre. La nostra indignazione e il conseguente sollecito ai competenti uffici, nascono dall’assurda burocrazia che strozza qualsiasi iniziativa. Gli ultimi duecento metri dei due corsi d’acqua, Sant’Anastasia e Canneto, curati dal Consorzio di Bonifica fino a 200 metri dallo sbocco in mare, sono di competenza, della Capitaneria di porto di Gaeta,per quanto riguarda la riva sinistra, e di Terracina, per quella di destra. Ebbene – sottolinea Di Ciollo – nessuna delle due ha fatto pervenire risposta alcuna alla richiesta del Consorzio di Bonifica sudpontino per potere effettuare la rimozione dei “tappi” sabbiosi.

Il Consorzio, privo di autorizzazione, non interviene, sapendo bene che i suoi mezzi verrebbero sequestrati. Perché – conclude Di Ciollo – non si muove neppure minimamente una foglia per riportare la situazione ai tempi in cui l’accesso e il deflusso all’altezza della foce erano praticabili con la massima sicurezza dato che la ditta, a quel tempo incaricata dl servizio, lo svolgeva puntualmente ogni anno? Cosa si aspetta, oggi, ad autorizzare –non a finanziare- l’esecuzione dei lavori che possono ancora salvare l’ecosistema del lago?”.