FORMIA, RISCHIO NUOVI ESUBERI ALLA SORRISO SUL MARE

protesta Sorriso sul Mare

Il decreto del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, in qualità di commissario ad acta per il settore sanitario, parla chiaro: “Accreditamento rilasciato in parziale attuazione dell’accordo di riconversione per le seguenti attività: Srtr (intensivo) 20 posti; Srtr (estensivo) 20 posti; Srsr h24 20 posti”. Complessivamente sono sessanta i posti letto assegnati alla Casa di Cura “Sorriso sul Mare” oramai trasformata in una comunità terapeutica. È quanto ottenuto dalla Salus, proprietaria della clinica, dopo un estenuante tira e molla, prima con l’Asl di Latina poi con la Pisana, affinché venisse approvato il progetto di riconversione. La struttura di via Appia è salva.


Ma è ancora presto per dire lo stesso dei livelli occupazionali. Nonostante l’entusiasmo politico che in queste ultime settimane si è sollevato attorno al nuovo accreditamento della clinica, il timore è che presto possano esserci nuovi esuberi.

Del resto lo aveva già anticipato alcuni mesi fa il segretario provinciale della Fp Cgil Ovidio Bianchi, quando sui progetti presentati dalla proprietà ammoniva l’assenza di un ulteriore piano per 45 posti di Rsa. L’approvazione di soli 60 posti letto – quasi la metà in meno rispetto allo scorso anno – lascerebbe invece ipotizzare nuovi tagli al personale. Che andrebbero ad aggiungersi ai 35 licenziati dello scorso novembre, ad oggi ancora senza prospettive.

Per scongiurare questa terrificante ipotesi la Cgil ha fissato per venerdì un incontro con i lavoratori, licenziati e non. Al centro del dibattito non solo il futuro occupazionale della clinica, ma anche il mancato pagamento degli ultimi tre mesi di stipendio.

Su quest’ultimo fronte, la Asl – tramite la Regione Lazio – sarebbe pronta a sbloccare gli importi congelati dopo la sospensione dell’autorizzazione all’esercizio, a patto che la Salus rinunci agli interessi maturati. Questione di giorni insomma e i dipendenti potranno tornare in possesso dei rispettivi emolumenti. Anche se la situazione resta fortemente precaria.