GAETA, TIMBRAVANO IL CARTELLINO E ANDAVANO VIA: NEI GUAI DUE VIGILI E UN DIPENDENTE COMUNALE

Timbravano il cartellino di servizio a lavoro per poi abbandonarlo e dedicarsi alle proprie commissioni giornaliere. Si tratta di due vigili urbani in organico al comando di polizia locale di Gaeta, Pasqualino P. e Annunziata D.T., e di un addetto alla manutenzione stradale del Comune, Amedeo S., che, quest’ultimo, sarebbe stato visto altrove mentre doveva trovarsi ad effettuare gli interventi previsti dalle sue mansioni.

A scovare gli assenteisti dal posto di lavoro sono stati gli uomini dell’Arma dei carabinieri della compagnia di Gaeta che hanno occultato un articolato sistema di videosorveglianza all’interno di alcuni uffici comunali compreso il comando di polizia locale. Probabilmente i militari hanno avuto l’imbeccata da altri dipendenti o colleghi insospettiti da quanto accadeva. Sta di fatto che la storia si ripeteva in maniera piuttosto sistematica quando all’incirca alle 7 del mattino dei giorni di servizio i due vigili urbani, marito e moglie, si recavano presso la sede del comando della polizia locale e dopo aver timbrato il cartellino di servizio si avviavano nuovamente verso l’uscita dal posto di lavoro per presentarsi all’incirca un paio di ore dopo.


Dopo aver seguito e registrato i movimenti dei tre, fin dal mese di aprile, i carabinieri hanno deciso di mettere a conoscenza dei reati ipotizzati la Procura di Latina. E la pubblica accusa ha chiesto la misura cautelare dei domiciliari per i tre che nel frattempo si sono recati a Latina per essere interrogati, fino alle 12 e 30 di oggi, dal giudice per le indagini preliminari Lorenzo Ferri. Per il momento il giudice si è riservato di decidere sulla richiesta di domiciliari avanzata dalla pubblica accusa, il sostituto Giuseppe Miliano, e scioglierà probabilmente solo domani la riserva relativamente alla possibilità quantomeno di sospendere per un certo periodo di tempo i tre dal servizio.

Truffa aggravata ai danni dello Stato e falso i reati contestati ai due vigili coniugi, difesi dall’avvocato Alessandro De Meo, e all’operaio per la manutenzione stradale, difeso dall’avvocato Vincenzo Macari. Ma le indagini non sarebbero finite qui, perché si era inizialmente parlato di una decina di indagati, scovati non solo dal sistema di videosorveglianza ma da un vero e proprio blitz effettuato circa due mesi fa anche all’interno della biblioteca comunale e degli uffici del municipio. Perciò intanto si attende di consocere la decisione del gip sui tre finora smascherati e poi bisognerà vedere se finiranno nelle maglie dell’indagine altri dipendenti pubblici assenteisti.

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