Oltre dodici ore di lotta per fronteggiare e domare un pauroso incendio propagatosi sabato sera sulle pendici di monte Cucuruzzo, un obiettivo diventato ormai “sensibile” per i piromani degli Ausoni, come Monte Grande lo è per gli incendiari e i monti Aurunci.
Erano le ventuno di sabato allorchè è stato dato l’allarme relativo a una crescente linea di fuoco che stava attaccando la zona elevata del Cucuruzzo dove si trovano abitazioni, magazzini agricoli, stalle e depositi di mezzi e carburanti operativi per il lavoro dei campi. Subito sul posto si sono precipitate tre squadre dei volontari della locale Protezione Civile “Falchi Pronto intervento”, coordinate personalmente dal presidente Mario Marino.
L’immane sforzo contro le fiamme è stato supportato, poco dopo, anche dall’arrivo della squadra 3 A dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Terracina e, tutt’insieme, si sono prodigati per tutta la notte, per evitare che le fiamme raggiungessero le abitazioni, molte della quali sono state lambite, tanto è vero che diverse famiglie hanno trascorso la notte fuori di casa per evitare di finire avvolte dal fuoco.
Con lo spuntare del giorno si è fatto vivo un elicottero che ha contribuito a domare dall’alto l’incendio, con ripetuti lanci d’acqua.
Solo verso le dieci di domenica mattina, dopo una meticolosa bonifica della zona attraversata dal fuoco, l’incendio è stato completamente domato, perpetrando, comunque, nella gente, il ricordo delle due ultime stagioni estive allorchè monte Cucuruzzo è stato il teatro di ripetuti attacchi dolosi da parte di piromani che ne hanno distrutto gran parte del manto erboso, oltre al prezioso patrimonio silvo-boschivo.
L’incendio di questo week end di Ferragosto ha riguardato una zona tanto vasta che va da Curtignano fino al pendio che segna i confini territoriali con Monte San Biagio, oltre che con Lenola.
