ITRI, IL FUOCO TORNA A DISTRUGGERE IL PATRIMONIO MONTANO

Incendio sabato 7 settembre 2013Ancora un attacco al patrimonio montano  di Itri.

La notte di sabato, a partire dalle ore 22, dalla mezza costa della montagna tra la cava San Pellegrino e il massiccio delle Rave Rosse, si è  sviluppato un incendio che si è rapidamente propagato per via della presenza di strame seccato dal sole e dal vento.


Sospinto dal vento, il rogo si è rapidamente propagato, dirigendosi verso due fronti. Fortuna ha voluto che il  delegato comunale alle Politiche Forestali, Francesco Fargiorgio, si trovasse  in una riunione di lavoro, in una residenza privata della collina Mezzabrino, con il presidente dell’azienda faunistica “Fra’ Diavolo”, Silverio  Sinapi, e altri interlocutori.

Proprio Fargiorgio e Sinapi hanno visto dal terrazzo le prime fiamme. Quest’ultimo insieme a Riccardo Maggiacomo, uno dei responsabili di “Fra Diavolo, hanno abbandonato frettolosamente la cena raggiugendo il punto dove le fiamme continuavano a diffondersi velocemente, avvicinandosi anche alle abitazioni, nel frattempo dando l’allarme ai soccorsi.

Raggiunti  poco dopo dagli uomini del CFS di Itri, iniziava una dura lotta contro le fiamme . Veniva consumato tutto il pieno di acqua a disposizione dei volontari della “Fra’ Diavolo” e, nonostante le sollecitazioni rivolte dal capopattuglia del CFS a far giungere un carico di acqua sul posto, i ragazzi di Sinapi si sono trovati senza il  prezioso liquido perché l’appello del CFS era rimasto inascoltato.

Solo la generosità di  un privato, Giovanni Del Bove, che ha messo a disposizione la sua cisterna, ha  permesso agli operatori di poter riprendere le operazioni di spegnimento che si sono protratte fino all’una di notte, quando i volontari hanno iniziato le successive operazioni di bonifica della zona, operazioni durate fino alle quattro del mattino.

Oltre alla reiterazione dell’attacco incendiario alle montagne di Itri, ha colpito la singolare coincidenza che una cena di lavoro fissata per studiare il fenomeno e predisporre per il prossimo anno un piano teso a fronteggiare e limitare il rischio incendi abbia trovato il suo immediato      riscontro operativo a causa del nuovo, delittuoso episodio  verificatosi sotto gli occhi degli addetti ai lavori, i quali, per colmo della      coincidente  casualità, ne avevano parlato poco prima con l’assessore  provinciale Enrico  Tiero, nel corso di uno specifico contatto telefonico.

Parole di plauso per il determinante intervento dei volontari del presidente sono state rivolte dal delegato comunale Francesco Fargiorgio al presidente Silverio Sinapi affinché se ne facesse portavoce presso i meritevoli operatori impegnati  ancora una volta a domare un incendio appiccato di notte –quando i mezzi aerei non possono essere attivati- e a mezza costa, dove l’intervento è reso molto  difficoltoso dalla      presenza di rocce a strapiombo che impediscono l’accesso anche a piedi a chi si sta servendo degli scudisci.

Il bilancio delle fiamme ha visto la distruzione di circa quattro ettari tra macchia mediterranea, sugheri e i contorni di uliveti coltivati.