Visita della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio tra i tesori della Cattedrale di San Cesareo, a Terracina.
Ieri il direttore dei lavori di restauro Gianpiero Falcone, alla presenza della dottoressa Mariella Nuzzo, funzionario responsabile di zona della Soprintendenza, ha illustrato alla delegazione lo stato dei lavori e, soprattutto, le meraviglie che stanno venendo fuori man mano che il restauro procede.
L’ultimo in ordine di tempo è stato un pannello votivo nella cappella dell’Addolorata che raffigura San Giacomo Maggiore, databile XIV secolo.
E fino a quando dureranno i lavori, soldi permettendo, continueranno anche le scoperte.
Intanto dovrebbero terminare a stretto giro i lavori per la cappella dei vescovi, ovvero monsignor Gioacchino Maria Oldo, monsignor Francesco Albertini e monsignore Domenico Pecile.
I primi due già riposano nel Duomo di San Cesareo, ma continueranno a farlo all’interno di due urne provviste di lapidi che ricorderanno a tutti, in primis ai terracinesi, ciò che hanno fatto per la vita religiosa della città. ‘
‘Proprio a Sua Eminenza Gioacchino Maria Oldo, del quale è in corso la causa di beatificazione, si deve l’ultimo restauro della Cattedrale prima di questo, terminato nel 1729 come si legge dalla data incisa su molti altari” spiega l’ingegnere Gianpiero Falcone.
Le spoglie di Francesco Albertini, morto nel novembre 1819 nel palazzo vescovile del Duomo, sono state riesumate nel 2010; addirittura sono state ritrovate la croce pettorale e un particolare dello zuccotto ancora incollato sul cranio. A lui si deve l’introduzione a Terracina della Congregazione del Preziosissimo Sangue, mentre a Sua Eminenza Oldo il culto della Madonna del Carmine. Due personalità determinanti per la religiosità locale, alle quali verrà dato il giusto tributo.
Nella stessa cappella saranno sistemate anche le spoglie del compianto vescovo Pecile.
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