MINTURNO, IL GIUDICE DEL LAVORO REINTEGRA I 35 EX LSU

comune minturnoFLASH – Solo oggi il giudice del lavoro di Latina, si è pronunciato sul ricorso presentato dai 35 ex Lsu del Comune di Minturno per chiedere di essere reitegrati a lavoro, oltre al risarcimento danni per essere stati sospesi sin dal 1 agosto scorso, nonostante la stipula tra amministrazione e lavoratori di un contratto a tempo indeterminato.

Dal 3 settembre scorso, giorno nel quale la causa è stata portata davanti al magistrato del capoluogo pontino gli ex Lsu di Minturno sono stati col fiato sospeso in attesa del pronunciamento in merito al quale il giudice si era riservato. Oggi, martedì 17 settembre, ha sciolto la riserva.


 

AGGIORNAMENTO – In 35 avevano deciso di presentare ricorso al giudice per rivendicare il proprio diritto ad essere reintegrati nel posto di lavoro, dopo che il 31 luglio scorso si sono visti recapitare la lettera di sospensione da parte dell’amministrazione comunale di Minturno.

Un diritto vantato davanti alla magistratura, tramite ricorso d’urgenza o articolo 700. Nella richiesta formulata tramite gli avvocati Carlo Bassoli, Francesco Alessandrino e Luciano Falcone, i lavoratori del Comune di Minturno chiedevano la reintegrazione nel posto di lavoro, con corresponsione dei relativi emolumenti.

Il giudice, dopo aver esaminato gli atti di causa, ha ritenuto che la sospensione degli operai comunali sia stata adottata “fuori dai casi espressamente previsti” e perciò “non può ritenersi legittima”. Ha anche evidenziato il “pericolo di pregiudizio imminente per dipendenti e famiglie” in quanto “il rapporto di lavoro costituisce una fonte di sostentamento per lavoratori e familiari”.

Da queste considerazioni è nata l’ordinanza del magistrato che ha intimato al Comune di reintegrare i lavoratori, di corrispondere le retribuzioni spettanti a far data dalla sospensione del rapporto e ha condannato l’amministrazione comunale a pagare le spese di lite.

Resta ora da vedere se il Comune abbia o meno intenzione di procedere con un reclamo al collegio del tribunale latina per chiedere l’annullamento dell’ordinanza appena emessa dal giudice Papetti. Intanto, però, il provvedimento ha un’efficacia immediatamente esecutiva.

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