RIFIUTI INTERRATI SOTTO L’APPIA, PARTONO I CAROTAGGI

AGGIORNAMENTO – Sulla mappa affidata alle mani esperte del professor Andrea Buondonno, il consulente tecnico d’ufficio incaricato direttamente dalla procura per esaminare il sito, sono riportate le coordinate di quello che si teme sia il disastro ambientale più ampio dopo quello della centrale nucleare del Garigliano. I punti da verificare sono circa una dozzina, ma in corso d’opera – hanno poi assicurato gli addetti ai lavori – potrebbero anche aumentare.


Sono partiti questa mattina alle 10 e proseguiranno per tutta la giornata i carotaggi voluti dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere per fare luce sull’inchiesta che ipotizza la presenza di rifiuti altamente inquinanti seppelliti sotto la statale Appia, nel corso di realizzazione della nuova variante al bivio con via Marcantonio Tibaldi, nei pressi dell’impianto nucleare, in provincia di Caserta anche se a una manciata di chilometri dal primo centro abitato del Sud pontino.

*Il carotaggio su un terreno adiacente*
*Il carotaggio su un terreno adiacente*

Il primo campionamento, eseguito da una ditta di Teano sotto il controllo vigile del perito e dei due tecnici dell’Arpac, è stato eseguito sui terreni agricoli adiacenti alla strada statale, lato destro e lato sinistro. Per poi proseguire lungo i 400 metri della lingua di asfalto, finita sotto sequestro lo scorso 8 maggio su ordine del Gip del Tribunale sammaritano Giovanni Caparco.

Cosa sia stato “tombato” al di sotto del catrame e dei bitumi, è ancora troppo presto per dirlo. Già in precedenza risulta che siano stati effettuati dei carotaggi dai titolari delle imprese costruttrici e dai tecnici dell’Anas. I risultati sarebbero nella norma. Tuttavia fonti con confermate rivelerebbero la presenza in quantità superiori rispetto alla media di berillio, un elemento tossico usato principalmente come agente indurente nelle leghe. Sebbene nelle analisi di parte al minerale sia stata attribuita una presenza di fondo, la Procura ha scelto di vederci chiaro dando valore probatorio solo alle campionature di oggi.

*Il carotaggio sulla nuova variante dell'Appia*
*Il carotaggio sulla nuova variante dell’Appia*

Gli esperti, coordinati dal Commissariato di Sessa Aurunca e dagli agenti della Forestale di Roccamonfina, hanno trivellato il terreno, distribuendo le ricerche su tre livelli ben precisi: 40 centimetri; 1 metro e 2,20 metri. Profondità non certo prese a caso. I rifiuti sarebbero stati interrati sia durante la realizzazione del sottofondo stradale che al di sotto della pavimentazione bituminosa. È quanto sostengono il procuratore aggiunto Raffaella Capasso e il sostituto procuratore Federica D’Amodio, titolari delle indagini che al momento vedono iscritti nel registro degli indagati i titolari delle due ditte che hanno realizzato l’opera.

Stiamo parlando di un appalto di centinaia di migliaia di euro, indetto dall’Anas nel 2011 per consentire l’allargamento lungo circa 4 chilometri della sede stradale della Ss7 Appia, oltre alla creazione di due rotatorie e all’abolizione della doppia curva in prossimità del bivio per la centrale del Garigliano attraverso la costruzione di una nuova variante. Solo per questo singolo intervento, l’opera sarebbe stata sub appaltata a un’altra ditta.

Nel corso della giornata i carotaggi hanno riguardato anche le due rotonde e una parte della vecchia Appia, nonostante non fossero sotto sequestro. Alle campionature ci si è arrivato grazie ad una meticolosa attività investigativa messa in piedi circa 18 mesi fa dal Commissariato di Sessa Aurunca, agli ordini del vicequestore Giovanni Stagliano. È stato però solo grazie alla denuncia di Legambiente Sessa Aurunca che il caso è diventato pubblico. Nella mattinata, oltre alle varie associazioni ambientaliste giunte sul posto per manifestare contro le ecomafie, era presente anche la responsabile del circolo “Alfredo Petteruti”, Giulia Casella.

 

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