CISTERNA, OMICIDIO LE CASTELLA: SI INDAGA NEGLI AMBIENTI DELLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA

*Federico Di Meo*
*Federico Di Meo*

Continuano senza sosta le indagini degli agenti del Commissariato di Velletri sull’omicidio avvenuto ieri mattina a Le Castella.

Gli inquirenti stanno lavorando sui tabulati telefonici collegati al numero di cellulare di Federico Di Meo, la vittima trentasettenne della barbara esecuzione avvenuta intorno alle 11:20 su via Appia Nord, all’altezza del supermercato Conad.


Si indaga inoltre sulle torbide frequentazioni dell’uomo, legate agli ambienti dello spaccio di droga e del racket delle estorsioni nella provincia di Roma e del nord pontino.

D’altronde le modalità dell’omicidio fanno pensare subito ad un regolamento di conti: cinque colpi di pistola diretti verso il viso, esplosi a bruciapelo da un uomo in sella ad una moto da enduro grigia.

Anche oggi il Sostituto Procuratore Giuseppe Strangio starebbe ascoltando  i testimoni tra i quali gli automobilisti che si sono trovati sul luogo del delitto negli attimi in cui il fatto si compiva, gli avventori del supermercato Conad di Le Castella, i familiari e gli amici della vittima.

Alcuni testimoni hanno riferito agli agenti di aver visto scappare due persone con il volto coperto da caschi, a bordo di una moto enduro grigia, verso il centro di Velletri.

Nelle immediate vicinanze del luogo non ci sarebbero telecamere, ma gli investigatori stanno tentando di individuare i killer anche attraverso le immagini di alcuni dispositivi di sorveglianza nelle strade limitrofe a dove è avvenuto l’agguato, in particolare quelli del supermercato Conad.

La vittima, ormai questo è certo, è stata attirata nel luogo dell’omicidio (di fronte casa dei genitori, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione) con una trappola che gli segnalava la presenza dell’ufficiale giudiziario in casa del padre. Il 37enne, in quel momento nella sua abitazione in località Le Castella insieme alla compagna ed alla donne delle pulizie, è quindi partito con l’automobile per recarsi nella casa poco distante dei genitori quando, dopo essere stato affiancato da una moto con i due killer con il volto celato dal casco integrale, è stato costretto a scendere dall’autoveicolo per poi essere freddato.

La vittima aveva precedenti per rapina, furto e droga. Tra le ipotesi sul movente dell’omicidio, ci sono quella dei debiti di gioco e non si esclude l’ombra della criminalità organizzata soprattutto dell’area romana.

L’episodio di sangue ha turbato soprattutto la comunità di Cisterna dove la famiglia della vittima è piuttosto conosciuta.

Il padre di Federico Di Meo, Ermanno è originario di Ruviano in provincia di Caserta anche se il figlio è nato a Velletri e cresciuto a Cisterna.

Insieme alla madre Antonietta, il trentasettenne assassinato era impiegato nel commercio della frutta.

I genitori possiedono un banco ambulante da molti anni e Federico si occupava del trasporto delle merci.

Federico Di Meo lascia due figli ancora in tenera età.

La sua salma è ancora disposizione dell’autorità giudiziaria che ne ha disposto l’esame autoptico nelle prossime ore.

Pertanto, ancora non si conosce la data dei funerali.