COMPLESSO RESIDENZIALE AURORA IMMOBILIARE, LA CASSAZIONE: DISSEQUESTRO LEGITTIMO

*L'avvocato Francesco Ferraro*
*L’avvocato Francesco Ferraro*

La terza sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza del tribunale di Latina con la quale i giudici pontini hanno respinto la richiesta di dissequestro, avanzata dallo studio legale Ferraro e Lancia nel settembre dell’anno passato, per i cantieri del complesso residenziale Aurora immobiliare a Gianola di Formia.

Perciò ora la palla torna nuovamente al tribunale del capoluogo che dovrà effettuare una nuova ordinanza. Questo perché secondo la Cassazione il permesso a costruire rilasciato dal Comune di Formia, come prescrive peraltro una delega normativa della Regione Lazio, che demanda da qualche anno, e in modo permanente, questo compito ai Comuni di competenza, era perfettamente legittimo. Come peraltro sostenuto dal collegio difensivo dell’Aurora composta dagli avvocati Francesco Ferraro e Daniele Lancia che basava il ricorso proprio sull’articolo 146 del decreto legislativo numero 42 del 2004 con il quale si prescrive il passaggio di autorità nel rilascio dei permessi dalla Regione ai Comuni. Infatti nel rigettare l’appello, il tribunale di Latina, pur riconoscendo il decreto di delega della Regione per il rilascio delle autorizzazioni ai Comuni, ne ha contestato il mancato esercizio del potere di delega della Regione Lazio nei confronti del Comune di Formia, ritenendo perciò nullo il permesso dell’ufficio tecnico.


*L'avvocato Daniele Lancia*
*L’avvocato Daniele Lancia*

Tuttavia, secondo il collegio di Cassazione, il Tribunale di Latina, nel rigettare l’appello ha erroneamente presupposto questa lacuna di mancato esercizio della delega dalla Regione al Comune, incappando nell’equivoco di un altro parere, quello della Sovrintendenza, ritenuto erroneamente sostitutivo dell’autorizzazione paesaggistica. Ma invece quel parere era solo interlocutorio, e nell’impianto del ricorso non è stato utilizzato a sostituzione dell’autorizzazione paesaggistica vera e propria.

Emerge perciò con chiarezza un punto a favore del ricorso riconosciuto dalla Cassazione quando questa, a conclusione della sentenza di annullamento e rinvio a Latina, sostiene che “l’ordinanza impugnata va, pertanto, annullata con rinvio per nuovo esame al Tribunale di Latina che alla luce dei rilievi e dei principi sopra enunciati accerterà la legittimità del titolo autorizzatorio e la corrispondenza dell’intervento a quanto paesisticamente autorizzato”. Una conclusione che in questo caso non lascia scampo a equivoci, visto che la Corte di Cassazione chiude la propria sentenza con parole lapidaria rispetto al fatto di non poter fare a meno che accettare la richiesta di dissequestro perché l’autorizzazione paesaggistica e quindi il permesso a costruire è legittima.

LA VICENDA

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