Carlo e Alfiero Zizzo, i principali imputati nell’inchiesta sul narcotraffico denominata “San Magno”, hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato, rito alternativo che consente lo sconto di un terzo della pena. Una decisione resa nota nel corso dell’udienza preliminare iniziata davanti al giudice di Roma, Luciano Imperiali, e che proseguirà mercoledì prossimo. A chiedere il rito abbreviato, ovvero di essere giudicati allo stato degli atti, oltre ai fratelli Zizzo sono stati anche altri imputati, tra cui Massimiliano Del Vecchio, Giuseppe Di Biasio, Luca Capriccio, Remo Rega, Massimo Iacozza, Tullio De Vergilio, Massimiliano Cecconi e Massimiliano Gambacurta. Per loro il processo è fissato al 13 gennaio.
Mercoledì prossimo, invece, ultimate le arringhe, il giudice Imperiali si esprimerà sulle richieste di giudizio per quanti hanno scelto il rito ordinario. Un paio di posizioni, tra cui quella della moglie di Zizzo, Luigia D’Ettorre, sono state poi stralciate per problemi con le notifiche dell’udienza.
Secondo l’Antimafia gli imputati avrebbero costituito un’associazione per delinquere, dedita al narcotraffico e a inondare di cocaina Fondi, Terracina e Roma, reinvestendo poi in vari beni i proventi dell’attività. Un’inchiesta nata dai primi accertamenti compiuti dai carabinieri su una serie di incendi verificatisi nella Piana nel 2010. Un gruppo che avrebbe avuto al vertice i fratelli Zizzo e ritenuto dagli inquirenti pericoloso, con ampia disponibilità di armi, come sostenuto in aula dal pm Cascini.
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