GAETA, UN’ASSEMBLEA PUBBLICA CONTRO LA FONDAZIONE CABOTO ALLA COSENZ. I COMUNISTI DENUNCIANO GIOCHI DI POTERE

Un’assemblea per far partecipare la città ad una discussione pubblica contro l’affidamento alla fondazione Caboto di due piani della Caserma Cosenz. Un incontro per denunciare come la vicenda della Cosenz fornisca elementi per ipotizzare una rete di comitati di affari che hanno in mano le redini della città.

Centri di potere che gestiscono la cosa pubblica a pieno beneficio del privato. La struttura oscura della politica in città disegnata da Giovani Comunisti e Partito di rifondazione comunista prende spunto dalla vicenda legata all’affidamento di una parte della Caserma Cosenz alla Fondazione Caboto.image


“Un ente privato – commentano sulla fondazione – di cui fanno parte alcuni delegati del sindaco Mitrano nonché il presidente della Provincia Cusani (ormai ex, ndr) e il Presidente della Camera di Commercio provinciale Zottola”. E il discorso parte proprio dalla Cosenz per prendere in esame il doppio filo che lega altri enti a scopo di lucro come l’Oescmi, i partiti, le carriere e le amicizie alle quali è legata l’amministrazione comunale. “Le Fondazioni – proseguono – rappresentano uno dei punti nevralgici di un sistema spesso ricettacolo di finanziamenti occulti destinati al mondo della politica e che beneficiano di sovvenzionamenti pubblici che non di rado rientrano indirettamente nelle stesse tasche degli amministratori che li hanno deliberati.image

I rapporti strettissimi della Fondazione Caboto e dell’ente di Formazione Oescmi con il Pdl e la giunta Mitrano sono ormai da tempo noti a tutti e molti dei nostri amministratori figurano nel Cda o tra i docenti della Fondazione e dell’Oescmi, di cui lo stesso sindaco è uno dei fondatori. Non sembra casuale che diverse di queste figure stiano accedendo a carriere di tutto rispetto in importanti enti e beneficino di laute prebende.

*Il presidente della Camera di Commercio Vincenzo Zottola*
*Il presidente della Camera di Commercio Vincenzo Zottola*

L’esproprio della Caserma Cosenz alla cittadinanza rappresenta tuttavia un episodio emblematico e particolarmente grave, in una città che vive da sempre il dramma della mancanza di spazi pubblici e gratuiti per la cultura e l’aggregazione, soprattutto giovanile. La nostra città versa da anni in una profonda depressione culturale che, a differenza di paesi limitrofi come Itri e Formia, non è stata sopperita dalla concessione alla cittadinanza di spazi quali il museo del Brigantaggio e il Castello di Itri, o l’auditorium Foa inaugurato da pochi giorni a Formia.

*L'ex presidente della Provincia Armando Cusani*
*L’ex presidente della Provincia Armando Cusani*

Ciò malgrado le innumerevoli rivendicazioni susseguitesi negli anni in tal senso, tra le quali possiamo annoverare ben due petizioni popolari sottoscritte da migliaia di cittadini. Una fu promossa da Rifondazione Comunista e dall’associazione culturale ‘Oltre il Muro’ ai tempi della prima Giunta D’Amante e una più recente fu intrapresa dal Coordinamento cittadino Pace, Diritti e Lavoro nel 2008. Anche l’Arci nel 2011 si era impegnata in una campagna pubblica di grande risonanza sul tema sfociata in un’iniziativa in piazza Cardinal De Vio.

Il Prc Gaeta e i Giovani comunisti continuano a battersi in tal senso e intendono ora mobilitarsi per porre rimedio a questo scempio, rivendicando invece l’apertura immediata del Centro Culturale Polivalente, approvata con tanto di regolamento dal Consiglio comunale attraverso la delibera numero 52 del 4 Novembre 2011 anche grazie alle precedenti battaglie.

Proprio la caserma Cosenz, rappresenterebbe un ‘ubicazione ideale per tale centro, dando ospitalità gratuita ai tanti giovani costretti oggi a pagare per svolgere attività culturali di ogni genere quali prove di gruppi musicali e concerti, spettacoli, dibattiti, proiezioni e mostre. Intanto Rifondazione e Giovani comunisti hanno promosso una mobilitazione pubblica sabato 9 Novembre alle ore 17 presso il circolo Prc “Mariano Mandolesi” in via indipendenza 262 per decidere insieme le iniziative di lotta da intraprendere”.