VARIANTE CAMPEGGI DI FONDI,OPPORTUNITA’ NON SFRUTTATE. HANNO ADERITO SOLO DUE STRUTTURE

Una delle due strutture ad aver aderito alla convenzione
Una delle due strutture che hanno aderito alla convenzione

Era stata accolta come la soluzione definitiva all’annosa questione dei campeggi, esplosa dapprima con il tanto discusso caso “Holiday”, poi col sequestro del “Sant’Anastasia”, i cui strascichi, in particolare per i lavoratori che vi erano impiegati, sono ancora attuali.

Eppure la cosiddetta “variante campeggi”, pensata per regolamentare una volta per tutte le strutture turistico-ricettive all’aria aperta di Fondi, attualmente, sperando in una decisa inversione di tendenza, si presenta come una possibilità lasciata in naftalina.


Approvata la specifica variante urbanistica al Prg, con maggioranza e minoranza per una volta sulla stessa lunghezza d’onda, il cerchio sembrava finalmente chiuso. La fine di un’epoca caratterizzata troppo spesso da abusi e situazioni al limite.

Ed invece, vuoi i costi legati all’impresa, vuoi le rigide prescrizioni imposte, pare proprio che allo stato attuale l’attesa svolta sia ancora da relegare nella lista dei desiderata.

*Bruno Fiore*
*Bruno Fiore*

Intendiamoci, dal punto di vista formale, tutto è ok. Il necessario iter è stato completato. Ma la convenzione da stipulare sembra avere uno scarso appeal: quasi nessuna delle strutture che sarebbero ricadute nella variante ha finora aderito.

“La famosa perimetrazione dei campeggi è sostanzialmente ferma al palo”, dice il consigliere Bruno Fiore. “Quanti sono, ad oggi, i campeggi che hanno sottoscritto la convenzione? E gli altri sono autorizzati?”

Quesiti, quelli dell’esponente del Partito Democratico, di semplice risposta: a quanto pare, solo il camping “Orange” ed il “Sant’Anastasia” hanno aderito alla convenzione. “Per quanto riguarda gli altri – incalza Fiore – quasi nessuno ha tutte le necessarie autorizzazioni per poter operare, oppure ha autorizzazioni mai attualizzate”. Insomma, un bilancio per adesso non dei migliori: “La regolamentazione, oggi come oggi, è totalmente fallita”.