FONDI, “J’ACCUSE” DEL CONSIGLIERE TRANI: “LITORALE NELLE MANI DEI PRIVATI”

Ha acceso ancora una volta i riflettori sul penoso stato della zona a mare, il sequestro dei frangiflutti abusivi messi in posa di fronte il camping “Settebello”, avvenuto lo scorso fine settimana. Un litorale, quello di Fondi, che deve fare i conti con l’annosa grana abusivismo e con un’erosione incalzante, oltre che con politiche turistiche tutt’altro che lungimiranti, quando non proprio arcaiche. Un possibile tesoro perennemente in balìa di pressappochismo, interessi personalistici ed interventi improbabili e confusi, da ultimo i cosiddetti “pennelli” piazzati dalla Regione.

L'esponente di minoranza Vincenzo Trani
L’esponente di minoranza Vincenzo Trani

Sulla questione, interviene con decisione il consigliere della civica “Lido di Fondi” Vincenzo Trani, da sempre vicino ai problemi di quella specifica area.


“Si pensa a fare i porti ad ampio raggio, ma non alle conseguenze che ne derivano”, esordisce. “E non solo non si è mai avuto uno studio adeguato sulle conseguenze del ripascimento effettuato negli anni scorsi e costato milioni di euro, non si è mai voluto affrontare nemmeno lo studio del tipo di sabbia da utilizzare per il ripristino delle spiagge, nell’indifferenza di tutti, anche dei cosiddetti ambientalisti. I pennelli, poi, hanno notoriamente effetti a catena. Quelli pagati dalla Regione nei pressi del ‘Settebello’ sono riusciti a distruggere quello che la natura ha creato in migliaia di anni. Così – continua l’esponente di opposizione – oggi ci ritroviamo un tratto di spiaggia dove la sabbia nera e ferrosa ha sostituito la splendida sabbia dorata del nostro vecchio litorale, e un altro tratto di spiaggia compromesso anche per quei campeggi che hanno beneficiato di sanatorie ottenute con il beneplacito del Comune, realizzando case mobili su tratti di duna oggi pregiudicati dalle correnti deviate dai ripascimenti precedenti”.

I frangiflutti realizzati dalla Regione
I frangiflutti realizzati dalla Regione

Il problema forse più allarmante è però un altro: troppo spesso i privati, a quelle latitudini, la fanno da padroni, tra il silenzio generale.

“Si lascia tutto al libero arbitrio del singolo, che agisce per tutelare i propri interessi e non certo quelli della collettività, messa sistematicamente da parte, nella miopia consueta delle forze dell’ordine locali. ll litorale di Fondi – sentenzia Trani – è da più di un ventennio una zona franca: ciascuno si sente in diritto di fare l’imprenditoria del libero arbitrio. Poteva rappresentare una fonte di ricchezza per la città, ma c’è chi si è girato dall’altra parte con indifferenza. Fino ad oggi le autorità preposte sono rimaste ferme a guardare quel che succede. Sono tutti responsabili: dalla Provincia alla Regione, passando per il Comune ed i vari enti turistici. Malgrado i grandi annunci degli ultimi vent’anni, dalla ‘Marina di Fondi’ alla ‘Mobilità leggera’, il nostro litorale continua ad essere terra di nessuno, dove chiunque può fare il bello e il cattivo tempo nell’indifferenza di chi amministra”.

Il consigliere di minoranza ne ha per tutti, soprattutto a livello locale. “Anche questa volta, dopo l’intervento della magistratura, che sarà doloroso solo per i privati, scenderanno in campo i nostri amministratori di maggioranza che si strapperanno le vesti in difesa delle strutture ricettive, dei posti di lavoro e dello sviluppo turistico”.

Immancabile, memore delle polemiche seguite al suo intervento nella vicenda dell’Holiday, una stoccata al senatore Claudio Fazzone: “Speriamo – chiude caustico Trani – che in questo caso l’onorevole abbia il buonsenso di stare zitto, evitando di danneggiare anche questa ennesima struttura ricettiva, scaricando le responsabilità su quella striminzita parte della magistratura che ogni tanto cerca di fare giustizia”.