CAOS SANITA’ NELLA PIANA, ZINGARETTI SOTTO ACCUSA: “UN MOSTRO POLITICO”

Non solo una questione di sgarbi istituzionali. Piuttosto, l’ennesimo segnale di disinteresse verso una provincia che, finita la campagna elettorale, è caduta nel dimenticatoio. E’ da leggersi in questo modo il mancato incontro del presidente regionale Zingaretti con i sindaci dei Comuni della Piana, che, “autoconvocatisi” in via della Pisana per discutere del caso Sanità, sono praticamente rimasti alla porta.

Una questione sentita e che, a quelle latitudini, ha attirato le ire, oltre che del centrodestra al comando, anche di una parte dell’opposizione, a conferma che, quando si parla di interesse della collettività, i colori politici e le rivalità possono e devono lasciare il passo al buonsenso. A far sentire con forza la propria voce, stigmatizzando senza mezzi termini il comportamento dei vertici della Regione, i consiglieri fondani Vincenzo Trani e Claudio Padula, il primo esponente della civica “Lido di Fondi”, l’altro di “Uniti per Fondi”.


Il consigliere fondano Trani
Il consigliere fondano Trani

“La promessa di trasparenza che Zingaretti aveva fatto in campagna elettorale – esordiscono – è così evidente che la regione Lazio nel nostro territorio è diventata praticamente invisibile, superando perfino l’assenza assordante della Polverini. A nulla servono le grida di allarme e le sollecitazioni che arrivano anche da parte di chi lo ha votato. A nulla servono le richieste ufficiali di organi istituzionali che chiedono di incontrarlo. La sua faccia pulita e la sua umiltà apparsa in campagna elettorale, si stanno dimostrando solo una vera maschera di mostro politico, tra i peggiori che il nostro territorio abbia mai avuto negli ultimi venti anni. Sembrerebbe che più di tutti quelli che lo hanno preceduto, l’attuale presidente della Regione Lazio si sia scelto i suoi pochi riferimenti a cui far raccogliere poche briciole, per poi orientare tutta la sua attenzione e propaganda verso Roma e provincia. A nulla sono servite finora le continue e ripetute sollecitazioni a dare segnali di presenza, almeno istituzionale, anche su questa lontana terra periferica, quella presenza istituzionale che nemmeno a livello formale il buon presidente Zingaretti ha voluto finora dimostrare”.

Un atto d’accusa senza se e senza ma, in cui si tirano in ballo anche i rappresentanti locali del centrodestra, accusati di aver finora avuto atteggiamenti troppo remissivi verso i propri “padroni” politici di turno. “Il presidente di una Regione importante come il Lazio non può lasciare che richieste formali di incontri da parte di un gruppo di sindaci di un suo territorio vadano buttate nel cestino come lui ha fatto finora. Anche se si tratta di sindaci che mai hanno alzato la voce contro i loro padroni, veri responsabili del disastro sanitario regionale, e che oggi vorrebbero scaricare su Zingaretti le conseguenze di comportamenti clientelari, fraudolenti e truffaldini di taluni predecessori regionali amici loro, anche locali, tentando l’ultima carta propagandistica della convocazione di consigli comunali ad hoc sul problema della sanità, dimenticando di non aver mai sollevato la testa nemmeno ai tempi della Polverini”.

Per Trani e Padula, il mancato incontro tra i sindaci della Piana e Zingaretti va letto come “l’ennesimo schiaffo in faccia ad un territorio troppo lontano dai privilegi di Roma, che continuerà a fagocitare tutto e tutti con la complicità di un presidente regionale legittimato anche da noi, noi per primi”. Una Regione le cui attenzioni sono e saranno calamitate esclusivamente dalla Capitale, dunque. “È triste, ma intellettualmente doveroso, ammettere le ragioni di chi, pur essendo schierato politicamente da un’altra parte ha sempre cercato di rivendicare una maggiore autonomia dalle fauci e dai tentacoli istituzionali romani. Forse il presidente Zingaretti vorrebbe che i sindaci che desiderano parlare con lui fossero tutti del Pd, e chiedessero di essere ricevuti dopo un’anticamera dal suo personale ed influente capo di gabinetto, per questo non ha voluto ricevere un gruppuscolo di sindaci ‘contestatori del Pdl’ autoconvocatisi da una provincia di destra come quella di Latina?”

Infine, un’ultima stilettata: “Probabilmente – scrivono con amaro sarcasmo i due consiglieri di Fondi – è proprio per questi ottusi atteggiamenti da soviet che la nostra provincia è tristemente destinata a rimanere una provincia di destra”.