ANTENNA ALLE QUERCE, I DIMOSTRANTI SVENTANO IL BLITZ DELLA WIND

Fondi, Querce, sit-in antenna

Via Purpurale, dove i residenti della frazione fondana delle Querce da mercoledì sono ritornati con un sit-in permanente, giovedì aveva puntati addosso gli occhi di Questura e Prefettura.


La protesta contro l’installazione del ripetitore telefonico Wind, da quelle parti, è storia che va avanti da anni. Adesso, con la compagnia di telecomunicazioni pronta ad anticipare la sentenza di merito del Tar sulla vicenda, la nuova puntata, con un nuovo presidio nato dietro spinta dell’associazione “Vivi le Querce” per contrastare il possibile blitz.

Che in effetti c’è stato. O almeno è stato tentato. Intorno alle 8,30 di giovedì, infatti, nei pressi della viuzza sono comparsi gli operai incaricati dal colosso di porre le basi per la tanto osteggiata antenna, accompagnati da alcuni tecnici. Manco a dirlo, il loro accesso al sito è stato impedito. Più di due ore dopo, facendosi largo a fatica tra la gente, sono potuti entrare solo i tecnici, per poi fare fagotto poco dopo assieme agli operai. La tensione si tagliava infatti col coltello ed i ranghi dei dimostranti continuavano a crescere di minuto in minuto. Insomma, i livelli minimi di sicurezza non erano garantiti. Meglio battere in ritirata.

Almeno per il momento: entro il 4 dicembre i giudici si esprimeranno definitivamente sulla legittimità della posa del ripetitore, con la bilancia finora pendente – e di molto – dalla parte della compagnia. A breve, quindi, la Wind potrebbe tornare alla carica. Ma questa volta con nessun giudizio pendente.

Fondi, Querce, sit-in antenna“Continuiamo a non capire l’atteggiamento di totale chiusura da parte della compagnia, che finora si è opposta alle soluzioni condivise prospettate da noi e dal Comune”, commenta il consigliere d’opposizione e legale dei dimostranti Giancarlo Di Manno. “Non sono stati disposti a considerare l’eventualità di cambiare sito, di fronte ai vari messi a disposizione dallo stesso Comune e dalla Regione. Siti che in alcuni casi per loro sarebbero stanti anche più vantaggiosi dal punto di vista economico. Comunque sia – annuncia Di Manno – fino al giorno della sentenza di merito i cittadini non si muoveranno ”.

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