'PATENTI FACILI', SI' AL GIUDIZIO IMMEDIATO. PROCESSO AL VIA IL 19 FEBBRAIO

polizia stradale videoTutti liberi e tutti in attesa del processo. Il gip Nicola Iansiti, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto il giudizio immediato per i 14 indagati nell’inchiesta “Pay to drive” arrestati dalla Polstrada. Tutti gli indagati ancora ai domiciliari, nonostante il parere contrario del pm, sono poi stati liberati con il solo obbligo di firma dallo stesso giudice per le indagini preliminari.

Il processo inizierà il prossimo 19 febbraio. Le indagini invece sarebbero ancora aperte per altri 155 indagati rimasti sempre a piede libero, compreso il direttore della Motorizzazione civile di Latina, ritenuto parte dell’associazione per delinquere dedita a dare a chiunque la patente in cambio di mazzette.


Pronunciandosi sui ricorsi presentati dagli arrestati, il Tribunale della libertà di Roma precisò che dalle indagini emergevano i gravi indizi e i funzionari della Motorizzazione sotto accusa avrebbero portato a una degenerazione del ruolo pubblico da loro ricoperto. Respinte le eccezioni delle difese, i giudici avevano ipotizzato che gli arrestati possano tornare a delinquere e per quello avevano confermato le misure per tutti, anche per chi è già in pensione alla luce delle rete di relazioni intessuta.

Sotto accusa i funzionari della Motorizzazione, Antonella Cianfoni, Pietro Lestingi, Carmine Maietta, Laura Terlizzo e Roberto Becchimanzi, e i titolari delle autoscuole Antonio Ezio Rossini, titolare di autoscuole a Fondi, Monte San Biagio e Itri, Francesco Spaziani, titolare delle autoscuole “Silvano” di Latina e San Felice Circeo, Linda Iudicone, titolare di un’autoscuola di Itri, Franco Ronconi, titolare di un’autoscuola di Latina Scalo, Sergio Bologni, titolare di un’autoscuola di Sezze, Massimo Camelio, titolare di un’autoscuola di Gaeta, Giuseppe Antigiovanni, titolare di un’autoscuola di Formia, Gerardo Tomao e Mario Livornese, entrambi titolari di autoscuole a Minturno.

LA VICENDA

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