Omicidio Cerro, sulla scia del fuggitivo: acquisito un video. Intanto, si sono svolti i funerali della 57enne

Fondi, Silvana Cerro, funerale, chiesa Santa MariaMentre familiari ed amici si sono riuniti per darle l’ultimo, solenne saluto, è ancora caccia aperta al terzo uomo implicato nell’omicidio di Silvana Cerro. E proprio nel giorno dei funerali, tenutisi nel pomeriggio di martedì, arriva un possibile nuovo apporto alle indagini. Non una prova, sia beninteso. Piuttosto, un’ipotetica traccia, la cui effettiva attendibilità è allo stato attuale tutta da verificare. Troppo alto, il rischio di un’insensata caccia alle streghe.

Eppure, i carabinieri la stanno comunque vagliando con estrema attenzione: proseguono su ogni possibile pista, non tralasciando nulla. La “traccia”, è un breve video dalla durata di una trentina di secondi. E’ stato fatto con un cellulare nella tarda serata di lunedì, in un bar nell’area di via Stazione. I militari di via dalla Chiesa lo hanno acquisito intorno alle 14 di martedì. A girarlo, alcuni avventori dell’esercizio commerciale.


Li ha insospettiti un’accentuata somiglianza fisica con l’uomo dell’identikit abbozzato dall’anziana Concetta Lauretti, ancora in un letto d’ospedale. Un marocchino sulla quarantina, si diceva, con baffi appena accennati e molti denti mancanti. Tutto da prendere con le pinze, considerando lo stato di choc in cui ancora versa la vedova.

La stazione dei carabinieri di Fondi
La stazione dei carabinieri di Fondi

Nei frame presentati ai carabinieri di Fondi, si vede l’immagine di un uomo dalla carnagione olivastra che entra nel bar deserto; va al bancone a prendere una bottiglia di birra da asporto; passa proprio di fianco i tavolini all’esterno, da dove i presenti, a sua insaputa, avevano iniziato a riprenderlo. Il suo viso, tanto per la qualità del video, quanto per il cappuccio nero che ha tenuto in testa per tutto il tempo, non è comunque ben riconoscibile. Si vede a malapena.

Purtroppo, oltre alla faccia per intero, manca la parte più importante. Sì, perché i pochi presenti sarebbero sicuri di qualcosa avvenuta giusto poco prima, quando ancora non avevano iniziato a riprendere. A destare definitivamente la loro attenzione, al di là della somiglianza con l’ufficioso identikit, è stato infatti un secondo particolare. Giusto poco prima di pagare, credendo di non essere visto, l’uomo del video avrebbe cacciato un bustone arancione, del tipo utilizzato in posta, al cui interno, oltre ad una grossa quantità di contante, ci sarebbero stati anche diversi gioielli. Oro che – giura chi c’era – pare sia anche caduto in parte sul bancone per un gesto maldestro, e subito riagguantato. Alla domanda sul proprio nome, fatta mentre si era avviato all’uscita, l’uomo si sarebbe girato, per poi allungare il passo ed andare via su di un’auto.

Un quadro di primo acchito abbastanza inverosimile, quello dell’assassino che gira per bar con ancora tutta la refurtiva sporca di sangue nel giubbino.

Ma pur sempre una traccia da vagliare. Da rammentare c’è infatti che, dopo la rapina finita male, dalla casa della 78enne Concetta Lauretti risultavano spariti contanti per un migliaio di euro e cinque anelli. Almeno stando ad un primo inventario, dato che non è escluso sia stato trafugato anche dell’altro.

*Achour Taleb*
*Achour Taleb*

E sembra poi che il 43enne marocchino già arrestato, Achour Taleb, girasse spesso assieme ai suoi amici più stretti, tutti connazionali, non solo nei locali gestiti da stranieri di via Roma, ma anche nell’area di via Stazione, dato che periodicamente lavorava al non molto distante Mof. Tra chi lo accompagnava, quasi certamente, proprio il ricercato.

Mettendo da parte il prossimo vaglio del video acquisito, le forze dell’ordine continuano comunque a cercare il fuggitivo in ogni dove, anche al di là di Lazio e Campania. Ma non è escluso che possa ancora trovarsi nei paraggi.

Novità concrete sono ad ogni modo attese a giorni, probabilmente non prima della fine della settimana: saranno noti i risultati delle prove tecniche eseguite sul posto dalla scientifica, che potrebbero dare nuove conferme alle indagini sin qui effettuate.

Silvana Cerro, madre di quattro figli, tra cui tre maschi, è stata tumulata nel cimitero di Fondi. All’ultimo saluto, nella chiesa di Santa Maria, un centinaio di persone, per lo più parenti ed amici della piccola Megan, la 13enne che viveva con lei.

Tra il pubblico, nessun rappresentante istituzionale, né, pare, del mondo dell’associazionismo locale. Ad accompagnare il feretro coperto di fiori all’uscita dalla collegiata, sulle note di “Io non ho paura” di Fiorella Mannoia, applausi scroscianti e volti tristi. “Nonostante avesse avuto una vita difficile, piena di sofferenze, era una brava donna”, dice affranto chi l’ha conosciuta.

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