Un boicottaggio bello e buono, per porre nuovamente l’attenzione sulla problematica delle strisce blu che da qualche anno a questa parte hanno invaso in lungo e in largo il territorio comunale. Lo propongono “Alternativa fondana” e “Fondi ci chiama”, movimenti civici che stanno promuovendo in giro per la città un’apposita raccolta firme. Una petizione che, non ci sarebbe quasi da sottolinearlo, sta raccogliendo i favori di molti.
Già negli anni addietro, a più riprese, sui parcheggi a pagamento erano nate aspre polemiche: in seguito all’affidamento della gestione delle strisce blu all’associazione d’imprese che aveva portato a termine, per conto dell’allora Giunta Parisella, il project financing in cui rientrava anche la nuova casa comunale, ecco le aree di sosta a pagamento moltiplicarsi a dismisura.
Una “lottizzazione” che continua tutt’ora: nemmeno due mesi fa, in pieno centro, eccone di nuove, tra via Toniolo, via Balbo, via Ponte Nuovo, via XXIV Maggio, via Gioberti, via Croce e via Mola Santa Maria. Abbastanza per far tornare in auge la questione.
“Su decine di strade sono state disegnate ulteriori strisce blu, riducendo sempre più le soste di parcheggio libero e gratuito, previste invece tassativamente dalla normativa del Codice della strada”, scrivono i responsabili dei movimenti civici, Giampaolo Costa e Gianfranco Antonetti. I quali sottolineano peraltro che in alcune aree come quella di via Mola Santa Maria, dove si svolge il mercato domenicale e dove sta sorgendo il teatro comunale, il moltiplicarsi di strisce blu potrebbe arrecare grossi disagi ad una circolazione già di per sé caotica. Pure perché, a due passi, vi è il “San Giovanni di Dio”.
Ma Costa e Antonetti censurano non solo l’ingombrante presenza dei parcheggi a pagamento, puntano in dito anche e soprattutto sul costo dell’abbonamento annuo, dalla bellezza di 190 euro. Tanto per capirci, a Latina il medesimo abbonamento costa 35 euro, a Sperlonga e Gaeta 30. Nella vicina Terracina, pur “esosa” rispetto agli altri, il costo si attesta sui 60 euro.