Tares "sballata" a Fondi, il Pd: "Il Comune chieda un risarcimento"

*Per qualcuno, cartelle da oltre 30mila euro*
*Per qualcuno, cartelle “pazze” da oltre 30mila euro*

“La Tares, oltre che una non gradita sorpresa per la difficile situazione che vivono famiglie ed imprese, si è rivelata, nel nostro Comune, un vero e proprio pasticcio di incompetenza e superficialità”. Esplicito come sempre, il consigliere fondano Bruno Fiore, esponente del Partito democratico che dice la sua sulle cartelle in serie giunte piene zeppe di errori.

“L’amministrazione De Meo, in un brevissimo comunicato stampa, ha voluto addossare questa serie incredibile di ‘incidenti’ alla normativa ‘cambiata in modo convulso’. Ma in questo caso si è andati ben oltre l’errore tecnico, qui è mancata da parte della società ‘Postel Spa’ qualsiasi capacità di adempiere all’incarico affidato in modo corretto”. Ecco dunque un’esortazione: “Chiediamo che l’amministrazione voglia considerare l’opportunità di chiedere a questa società un adeguato risarcimento danni per tutti i notevoli disagi recati ai cittadini fondani e agli uffici comunali”.


*Il paesaggio attorno Funes*
*Il paesaggio attorno Funes*

Ma cos’è successo di preciso? Fiore ricostruisce le gaffes a iosa della società incaricata di compilare gli avvisi di pagamento per i conguagli Tarsu. Partendo dai 17,390 euro elargiti alla società del Gruppo Poste Italiane per la stampa e l’invio degli avvisi, “un servizio che si è rilevato un vero e proprio disservizio a carico dei cittadini”. Errore più clamoroso, come già anticipato nei giorni scorsi, l’aver indicato, anziché il codice del Comune di Fondi, quello del microscopico Comune di Funes, in provincia di Bolzano. “Ciò comporterà che i versamenti, effettuati con il codice sbagliato, saranno prima introitati dalle casse del Comune bolzanino e successivamente dovranno essere riversati alle casse del nostro Comune”.

*Bruno Fiore*
*Bruno Fiore*

Non sono da meno, poi, gli errori nei calcoli inerenti i pagamenti, che stanno portando cittadini in massa a rivolgersi agli uffici comunali del settore Tributi. “Questo, grazie anche al fatto che il modello di avviso non è assolutamente chiaro nell’esposizione degli addebiti mancando”, afferma il rappresentante Pd. “Ad esempio, il riferimento a quanto pagato in acconto per avere la differenza a saldo o sono ancora molte le duplicazioni di ruoli. Eppure l’operazione doveva essere abbastanza semplice: dovendo riversare, la società incaricata, la banca dati utilizzata per il pagamento della Tarsu e utilizzare gli stessi dati per il pagamento della Tares.

E non è finita. “La maggioranza degli avvisi sono stati recapitati con ritardi e tanti sono i cittadini che, ad oggi, non hanno ancora ricevuto il gradito dono natalizio. Per questi motivi – aggiunge Fiore – l’amministrazione De Meo è corsa ai ripari, anche dietro nostra specifica sollecitazione, comunicando che la scadenza viene prorogata da lunedì 16 dicembre al 31 dicembre, senza aggravio di sanzioni o interessi, e che l’ufficio Tributi sarà ha disposizione dei cittadini tutti i giorni fino alla scadenza. Ciò comporterà un ulteriore aggravio di lavoro per gli addetti comunali, già alle prese con gli avvisi di rettifica dell’Ici, riferiti all’anno 2008, spediti qualche tempo fa”.

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