Fondi, Isola dei Ciurli: respinta richiesta di risarcimento da 30 milioni

*Uno dei ripetuti blitz degli ambientalisti*
*Uno dei ripetuti blitz degli ambientalisti*

Torna nuovamente all’ordine del giorno la vicenda dell’Isola dei Ciurli, l’‘ecomostro’ fondano che sorgeva a ridosso della Flacca. Iniziato nel lontano 1968, il controverso caso dei 21 villini ritenuti una maxilottizzazione abusiva, poi abbattuti nel dicembre 2007, continua ad avere a tutt’oggi strascichi.

Lo scorso 23 dicembre, l’ultima tappa. Il Tar del Lazio, sezione distaccata di Latina, ha infatti rigettato il ricorso della società proprietaria dei manufatti distrutti e dei terreni, la ‘Icim’, inerente un risarcimento della bellezza di 30 milioni di euro.


Dall’immobiliare fondana, ritenevano “di essere stati danneggiati ingiustamente dalle procedure imposte dal Comune di Fondi e dalla Regione per il rilascio dei titoli edilizi, successivamente dichiarate illecite dagli Organi di giustizia penale”, affermando il sussistere in capo alle predette amministrazioni di “una responsabilità ‘da contatto’ per avere ingenerato un affidamento giuridicamente rilevante” dei ricorrenti “in ordine alla legittimità degli atti compiuti, successivamente ‘tradito’ per essere stati tali atti dichiarati illegittimi”.

*Gli abbattimenti sei anni fa*
*Gli abbattimenti sei anni fa*

La storia dell’Isola dei Ciurli, a ben leggere, sta tutta o quasi in quelle poche righe. In una girandola di concessioni edilizie a più riprese date e poi annullate da parte degli Enti preposti, nelle varie sanatorie, nelle ripetute sentenze d’abbattimento, nelle ordinanze di sospensione.

Roba ingarbugliata. E che nel frattempo ha fatto finire sul lastrico i vertici della ‘Icim’ che acquistarono – era il 1984 – il complesso dei Ciurli ad un’asta giudiziaria.

Di conseguenza, la richiesta di un cospicuo risarcimento per danni di natura patrimoniale e non, nonché morali, biologici ed esistenziali. Come accennato, ammonta a 30 milioni la cifra formulata dal legale della ‘Icim’ che ha curato il ricorso, l’avvocato Cosimo Bisbiglia.

Eppure, dal collegio giudicante del Tar, presidente Francesco Corsaro, le istanze della ‘Icim’ sono state respinte per la mancanza dei presupposti di legge. Un ricorso bocciato, scrive il Tribunale, perché “destituito di fondamento giuridico”.

*Parte dei terreni è stata restituita alla 'Icim'*
*Parte dei terreni è stata restituita alla ‘Icim’*

Nelle scorse settimane, un altro ‘step’ della vicenda dei Ciurli. Un’ordinanza della Corte d’Appello di Roma aveva infatti ‘dimezzato’ la confisca dei terreni lungo la Flacca: 17 ettari sono stati restituiti alla ‘Icim’.

Il Comune, dopo la relativa ordinanza del Tribunale, nel 2004, oltre a confiscare i terreni su cui sorgevano i villini abbattuti, acquisì infatti a patrimonio comunale anche l’area che li circondava. Che però, hanno decretato i giudici, non poteva essere acquisita, in quanto non direttamente collegata alle costruzioni. Sentenza, quest’ultima, nei cui confronti il Comune ha già fatto ricorso.