Fondi, ascensore rotto a Palazzo Caetani: concerto ‘in solitaria’ per una disabile

*Palazzo Caetani*
*Palazzo Caetani*

Un vecchio edificio storico, di recente ristrutturazione. Un ascensore rotto da tempo immemore, senza che nessuno (in questo caso la Regione) faccia qualcosa. Ed una giovane disabile che, ospite a Fondi di un evento natalizio con la propria scuola di musica, è stata costretta a non partecipare al concerto per cui era appositamente venuta. O, meglio, vi ha sì preso parte, ma ‘ghettizzata’: un’esibizione solitaria sotto il portico al pianterreno, a margine di quella principale, tenuta dai suoi compagni nella sala di Palazzo Caetani.

Doveva esserci anche lei, ‘lassù’ al primo piano. Tra l’imbarazzo di molti, non ha potuto. E’ infatti paraplegica. Non ha l’uso delle gambe, gira su di una pesante carrozzina. E la lunga scalinata d’accesso alla sala polifunzionale di Palazzo Caetani, se per un normodotato può essere appena un po’ affannosa, per persone in determinate condizioni è impossibile. Un ‘Everest’.


*L'ascensore guasto*
*L’ascensore guasto*

La ragazza era arrivata in città domenica, per la programmata esibizione congiunta dei giovani dell’associazione ‘Ars’ di Fondi e di quelli dell’associazione ‘Neos Kronos’ di Colleferro. Un evento di livello e peraltro riuscitissimo, che seguiva la recente visita, con conseguente concerto, dei ragazzi fondani nel Comune dell’hinterland romano, avvenuta lo scorso 12 dicembre.

Eppure, c’è stato un grosso neo. Giunta nell’edificio della Regione, non è potuta salire: la carrozzina era troppo pesante per essere trasportata su dai presenti, e l’ascensore della struttura nel cuore di Fondi era indisponibile. Fuori uso. Sopra, c’è a tutt’oggi un foglietto con la scritta “Si prega di usare l’ascensore solo in caso di necessità. Grazie”. Una frase che suona come una beffa, a conti fatti.

Anche perché rotto da oltre un anno – dal 16 dicembre del 2012 – senza che nessuno, da via della Pisana, sia nel frattempo minimamente intervenuto.

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*La scalinata*

Impossibile salire, quindi. Motivo per cui i programmi della giovane disabile, alla faccia dell’abbattimento delle barriere architettoniche, sono stati come accennato stravolti: gli ‘altri’ hanno potuto suonare e cantare, come da copione, nella sala principale; lei ha dovuto invece attendere, col maltempo, fuori; per poi esibirsi con un paio di brani direttamente dal portico al piano terra, dopo l’esibizione dei compagni.

*Un momento del concerto*
*Un momento del concerto*

E pensare che, per rendere fruibile il ‘Palazzo del principe’, tra lavori di completamento, ristrutturazione e valorizzazione, dapprima la giunta regionale di Francesco Storace, poi quella di Piero Marrazzo sborsarono fior di quattrini. “Diventerà il cuore pulsante della città”, dichiarava quest’ultimo nel 2007, non arrivando però in tempo per godere della pomposa inaugurazione del 2010, poi fatta dal presidente regionale ad interim Esterino Montino. Il quale quel giorno, sottolineando come si trattasse di un “evento storico”, spiegava come i grandi spazi restaurati sarebbero stati utilizzati “per svolgere grandi eventi culturali, iniziative della Regione, dell’amministrazione provinciale, del Comune, degli enti di gestione delle aree naturali protette, nonché delle associazioni culturali”.

Da “evento storico” a struttura che vivacchia nel dimenticatoio dell’ente che ne dovrebbe avere a cuore le sorti, il passo è stato breve.