Tritolo per un nuovo attentato incendiario. I Risi incastrati dalle intercettazioni telefoniche

arrestati maenzaTritolo appena arrivato con il quale compiere un altro raid incendiario contro l’ennesimo imprenditore della zona. Continuano ad emergere particolari inquietanti dalle intercettazioni telefoniche realizzate dai carabinieri della compagnia di Terracina mentre indagavano su Mauro, Mirko e Giovanni Risi, padre, figlio e nipote di Maenza arrestati ieri per gli attentati in incendiari che hanno distrutto tre aziende agricole e zootecniche e una carrozzeria tra Priverno e Maenza. Dialoghi fatti al telefono dai tre parenti che parlavano in dialetto maentino, ma il contenuto delle conversazioni è comunque stato chiaro per gli inquirenti.

Secondo i carabinieri del capitano Angelo Bello il 43enne Mauro Risi, già noto per episodi sempre di roghi, sarebbe stato la mente del gruppo riuscendo a convincere i due giovani ad aiutarlo nell’assurdo piano criminoso per mettere fuori gioco la concorrenza delle aziende che dovevano conferire materiali ed energia alla vicina centrale a biogas in fase di realizzazione, garantendosi così l’esclusiva.


I tre Risi, che al momento dell’arresto si sono detti estranei ai fatti, giovedì mattina compariranno davanti al gip del Tribunale di Latina per l’interrogatorio di convalida, difesi dall’avvocato Maria Teresa Ciotti.

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