Lenola, la maggioranza perde i pezzi: la Mastromanno sull’Aventino

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*La Mastromanno ed Antogiovanni*

Uno scossone politico che a Lenola sta già facendo e continuerà a far discutere. Nella mattinata di martedì la dottoressa Maria Mastromanno, membro della maggioranza in consiglio comunale e delegata ai Servizi sociali, ha infatti rassegnato le proprie dimissioni con un documento protocollato in Comune.

Che le acque, nell’amministrazione del sindaco Andrea Antogiovanni, negli ultimi tempi fossero piuttosto agitate, lo si era già capito. E le ripetute sottolineature provenienti dall’opposizione, che parlavano di “urla, grida e litigi” provenienti da Palazzo e che si sentivano fino in strada, non hanno fatto altro che confermare il trend. Che adesso ha portato a ridurre a cinque effettivi la maggioranza, contro i due della minoranza.


COLLEGIALITA’ VENUTA MENO – Ma perché la Mastromanno ha abbandonato la barca? “Mancata condivisione delle scelte”, dice lei, una volta interpellata telefonicamente. “Sono una tecnica, non una politica. Per me, non c’erano più i presupposti per andare avanti, per via di punti di vista divergenti, vedute diverse sul modo di impostare il lavoro. E, essendo stata eletta in maggioranza, abbracciando un progetto, non potevo fare opposizione dall’interno”.

*Il gruppo di Lenola Rinasce dopo la vittoria alle elezioni*
*Il gruppo di Lenola Rinasce dopo la vittoria alle elezioni*

Nessuna vena polemica, nelle sue parole. Piuttosto, traspare chiara la consapevolezza di essere rimasta imbrigliata in meccanismi politici che per lei, venendo da un altro mondo, risultano lontani anni luce. “Vivevo una situazione di malessere ed ho preferito farmi da parte, sono andata via a testa alta. Ma non è una catastrofe, si continuerà a lavorare anche senza di me. Anzi, considero la mia uscita l’occasione per ripartire: mi auguro che sia un motivo per trovare una coesione, un equilibrio”.

Come l’ha presa il primo cittadino? “Col sindaco Antogiovanni nessuno screzio, rimane una persona che stimo, lo considero un fratello. Ha capito la mia posizione, ci siamo abbracciati e lasciati affettuosamente. Se potrò essere utile, rimarrò comunque a disposizione”.

Fin qui, la viva voce della diretta interessata. La quale ha ribadito a grandi linee gli stessi concetti esplicitati nella lettera di dimissioni. Un carteggio di cui siamo venuti in possesso e che di seguito riproponiamo in maniera integrale: per completezza; per onorare una scelta che restituisce tutto lo spessore morale della dottoressa Mastromanno; per permettere ulteriormente ad ognuno di farsi una propria opinione a riguardo.

*Acque agitate, in Comune*
*Acque agitate, in Comune*

LA LETTERA – “Con la presente Vi comunico la mia decisione a lungo ponderata ed in quanto tale, molto sofferta, di rassegnare le dimissioni da Consigliere Comunale.

Nel farlo tuttavia, nel rispetto di quanti mi hanno appoggiata, vorrei rendere note le motivazioni che non sono da addebitare, come sempre accade in questa occasioni, a motivi di carattere personale, né tantomeno a contrasti di ‘genere’ come si vuol far frettolosamente credere, per comodità e nel tentativo di non analizzare fino in fondo e oggettivamente la situazione amministrativa venutasi a creare.

Purtroppo, nell’arco di un anno sono venuti meno i presupposti per i quali avevo deciso di intraprendere quest’esperienza, per me nuova, che consideravo una sfida da poter condividere con una ‘squadra’.

Del resto durante la campagna elettorale ci siamo presentati agli elettori con la volontà e l’impegno di intraprendere un percorso per la costruzione di una politica nuova, trasparente e partecipata; una politica che parlasse ai giovani, che motivasse, coinvolgesse ed accogliesse, che fosse in grado di cambiare il rapporto tra amministratori- dipendenti e cittadini.

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*A disagio*

In virtù di tali principi ho cercato di svolgere il mio ruolo di consigliere comunale con l’impegno, la perseveranza e la passione che sempre profondo nel lavoro ed in ciò che faccio, cercando di coniugare la gestione dei servizi alle persone, con iniziative di carattere sociale volte a creare sensibilità nuove, a risvegliare le coscienza dei giovani e dei cittadini in genere.

Mi sono però ritrovata a essere protagonista di un modo di fare politica che non sento affatto mio, avrei voluto un ruolo più attivo di noi consiglieri ed un maggior dialogo, (considerato anche l’esiguo numero), ma spesso prendiamo semplicemente atto di quanto deciso in giunta.

Per cui, senza voler trovare un capro espiatorio e con la serenità di chi ha cercato di restare, aspettando che qualcosa cambiasse, con un grande senso di responsabilità ed onestà, ritengo sia giusto chiudere questa mia breve parentesi politica.

Del resto il mio intento non è quello di fare opposizione alla maggioranza della quale faccio parte, perché non era (e non è) questo il mio obiettivo.

Lascio il mio mandato con la consapevolezza che non ci sono più i presupposti per proseguire l’esperienza politica, ho messo a disposizione il mio tempo, l’entusiasmo la voglia di agire e di fare per il bene comune, ma oggi mi sento demotivata ed a disagio per cui la mia permanenza nel Consiglio Comunale la ritengo ormai inutile.

Mi sia consentito, infine, ringraziare tutti i dipendenti e tutti coloro che hanno creduto in me e collaborato con me, ai quali vanno anche le mie più sentite scuse.

Al Presidente, al Sindaco ed agli amministratori auguro che le mie dimissioni rappresentino un punto di partenza alla ricerca di una nuova e proficua coesione”.