Al Parco del Circeo il workshop “Sistemi dunali costieri e impatto antropico”

*Parco del Circeo*
*Parco del Circeo*

Si è svolta presso l’Auditorium del Parco Nazionale del Circeo la prima giornata di lavori del workshop “Sistemi dunali costieri e impatto antropico – Aspetti di tutela e gestione di un ambiente delicato, tra esperienze e proposte per un progetto partecipato”, in collaborazione con il GNRAC e grazie al supporto logistico del Corpo Forestale dello Stato.

In questa giornata si è inteso fare il punto sulla situazione della costa e della spiaggia dei lidi di Latina, Sabaudia e San Felice Circeo, mirando ad individuare forme di collaborazione tra i vari Enti pubblici e gli operatori turistici e balneari. Per questo il convegno ha dedicato attenzione ad esperienze maturate in altre aree come in alcune zone della Sardegna o della Toscana o del Salento.


Il convegno, aperto dal saluto del sindaco di Sabaudia Maurizio Lucci e dalla relazione introduttiva del presidente del Parco Gaetano Benedetto, è stato coordinato da Carlo Blasi dell’Università La Sapienza di Roma.

Il Parco del Circeo, tramite la responsabile del Servizio Biodiversità, Ester Del Bove, ha presentato uno studio originale svolto dallo Studio Associato Saxifraga con cui vengono rappresentate tutte le pressioni, le vulnerabilità del sistema dunale e delle spiagge. Lo studio del Parco stila una classifica di livelli di impatto antropico cartografato e localizzato in modo preciso. A fronte di questo il Parco ha presentato, tramite gli esperti intervenuti al workshop, una serie di soluzioni possibili che chiede vengano considerate in un confronto diretto con gli operatori e quindi inerenti il nuovo PUA.

Tra gli esperti intervenuti di particolare importanza ed interesse sono state le relazioni di Paolo Lupino dell’Ardis Lazio che ha illustrato i vari interventi realizzati negli anni, facendo anche un’analisi economica di questi in relazione ai rendimenti verificati; Lupino ha poi detto che i fondi inizialmente previsti per le aree di Sabaudia e in particolare per la zona della “Strada interrotta” non sono realizzabili non essendo più disponibili i 2,4 milioni di euro inizialmente stanziati; occorrerà quindi provvedere a presentare il progetto a livello comunitario per reperire i necessari fondi.
Di particolare importanza anche l’intervento di Enzo Pranzini che ha illustrato la connessione tra la gestione fluviale e le ripercussioni costiere, mostrando anche una serie di interventi realizzati in termini di ripascimento. Molto efficace anche l’intervento degli esperti della Provincia di Livorno che hanno presentato le modalità di confronto con gli operatori turistici e i termini del coinvolgimento di questi.

Il workshop è proseguito poi con una fase di discussione e di confronto con gli operatori del territorio e proseguirà domani con un sopralluogo sul litorale di Sabaudia e quindi con una verifica sul campo delle emergenze e delle soluzioni possibili.