***video***Sapa: una battaglia per il lavoro che dalla provincia diventa nazionale

014“Quarant’anni distrutti in tre giorni”, questo c”è scritto su uno degli striscioni appesi sui cancelli della Sapa. Per questo sono pronti a manifestare con i lavoratori, sotto il Ministero se necessario, i sindaci che questa mattina si sono messi la fascia ed hanno è partecipato alla seduta di consiglio comunale straordinaria indetta dal sindaco Tombolillo davanti i cancelli della fabbrica di Fossanova. Il sito industriale che produce alluminio ricade nel comune di Pontinia ma quello che ben si è capito questa mattina è che i confini territoriali non contano e che quella della Sapa si prepara a diventare una battaglia per l’occupazione “simbolo” , un precedente per tutte le altre aziende in difficoltà. In prima linea erano presenti i sindaci o i delegati dei comuni di Pontinia, Priverno, Sezze, Roccagorga, Sonnino, Sabaudia, Maenza, Roccasecca, Terracina e Lenola.


018 Mancava alla chiamata San Felice Circeo, un’assenza che ha fatto storcere il naso a più di qualche operaio. I sindaci lo hanno ribadito nei loro interventi, la Sapa non si tocca. Più di qualcuno ha evidenziato come i lavoratori siano stati avvisati improvvisamente che stavano per perdere il posto di lavoro, 136 lavoratori, quindi 136 famiglie che tuttavia, secondo i dati forniti dalle organizzazioni sindacali arriverebbero anche a 300 con l’indotto. Allora cosa fare? Aprire un tavolo di lavoro con la Regione ed il Ministero dello sviluppo economico ma senza tirarla troppo per le lunghe, i tempi stringono e lavoratori e famiglie non possono aspettare. Molti sindaci hanno ricordato cosa significa la Sapa anche dal punto di vista per così dire “storico”. Una fabbrica nata nel 1975 a Mazzocchio che insieme ad altre realtà era vista un po’ come un sogno, quello dello sviluppo economico del territorio e per molti anni è stato così, una sorta di officina da cui sono uscite maestranze di tutto rispetto ed anche brevetti importanti.

Ed ora tutto rischia di finire. Cgil, Cisl e Uil hanno invitato i sindaci a manifestare con i lavoratori, a rimanere con gli operai anche dopo le elezioni europee. Inoltre, le organizzazioni sindacali hanno già messo in piedi una sorta di rete con gli altri siti Sapa in tutta Italia per una battaglia che ogni giorno che passa assume toni nazionali ma che parte della provincia di Latina. In rappresentanza dell’assessore regionale al lavoro, Valente è intervenuta la dottoressa Sforza che, esprimendo solidarietà ai lavoratori ha assicurato un impegno da parte della Regione soprattutto in vista del prossimo 21 maggio, dove si discuterà anche, come chiesto in un documento dai sindacati di riconoscere  alla provincia di Latina lo stato di area di crisi complessa. Pesanti le critiche ad Unidustria che avrebbe considerato, secondo i sindacati, una sola strada percorribile ovvero quella meno impervia per l’azienda. Alla fine per alzata di mano il Consiglio comunale di Pontinia ha votato all’unanimità la proposta di delibera con di fatto l’ente si impegna a mettere in atto ogni iniziativa possibile per tutelare i lavoratori per avviare due tavoli tecnici, in Regione ed al Ministero dello sviluppo economico.

A rappresentare le istituzioni c’erano anche Sesa Amici sottosegretario ai rapporti con il Parlamento, i consiglieri regionali Rosa Giancola, Pino Simeone e Enrico Forte nonché il consigliere provinciale Fausto Nuglio. Mentre l’onorevole Amici ha invitato tutti a superare le divisioni politiche per una causa comune sottolineando come da parte sua sia già stato preso l’impegno di portale la questione all’attenzione del Ministro dello sviluppo economico, il consigliere Giancola ha commentato “Non potevamo derogare al nostro ruolo di fronte all’ennesimo annuncio di una chiusura aziendale  Per questa ragione ho sollecitato gli assessorati regionali competenti e condiviso un atto che punti finalmente in maniera costruttiva i riflettori sulla situazione di crisi che sta vivendo il territorio”. Questo sulla scorta del documento concordato con le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil di Latina e sottoscritto dai sindaci e dai consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, in cui si chiede di aprire in Regione un ‘Tavolo interassessorile permanente sull’emergenza occupazionale, la formazione e lo sviluppo economico’. Nel documento, indirizzato al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e agli assessori regionali al Lavoro, Formazione e Sviluppo Economico, come già accennato, si ricorda come la provincia pontina ‘configuri nella somma dei numeri che compongono la sua crisi, un’area di crisi complessa’ e si chiede l’apertura urgente di un tavolo di confronto.

*Roberta Fantozzi, responsabile nazionale lavoro per Rifondazione*
*Roberta Fantozzi, responsabile nazionale lavoro per Rifondazione*

Dalla provincia di Latina, quella della Sapa diventa quindi una battaglia simbolo su scala nazionale. Era presente tra gli operai, Roberta Fantozzi responsabile nazionale del settore lavoro per Rifondazione che ha sottolineato come sia “inaccettabile” che una multinazionale usi il territorio con tanto di fondi pubblici e che poi decida di andarsene di punto in bianco. La proposta di Rifondazione in questo senso è che allora i fondi ricevuti vengano restituiti. La Fantozzi ha poi accennato a come il pubblico sia chiamato ad intervenire anche attraverso progetti di riqualificazione degli edifici ed impianti per energia sostenibile che rimettano in moto aziende che lavorano l’alluminio come la Sapa. La segretaria provinciale di Rifondazione, Pina Necci ha invece invitato i sindaci intervenuti a rimanere davvero accanto ai lavoratori anche nei presidi di fabbrica a costo di dormirci la notte per dimostrare quanto dichiarato anche lontano dai comizi.

Ma il momento più toccante ed applaudito è stato quando Antonio Muscas tra i fondatori della camera del lavoro di Latina è salito sul palco alzando la Costituzione Italiana e ricordando come anche in provincia di Latina si sia lottato tanto per garantire il diritto al lavoro a tante persone, un diritto che spetta a tutti difendere partendo dalla battaglia per la Sapa. Il sindaco di Sonnino ha ricordato che solo pochi giorni fa, sotto Unindustria tra i lavoratori c’era anche un bambino, il figlio di un operaio con una maglietta recante la scritta “Fossanova non si tocca”. De Angelis ha poi sottolineato con forza che quel bambino sarebbe dovuto essere all’asilo come il padre a lavorare, un diritto per entrambi in questo momento leso. E sono proprio i diritti di tutti, anche quello di ogni cittadino a non vedere morire il proprio territorio che sono il vero motore della vicenda Sapa. Ed ora, che le istituzioni mantengano le promesse.

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