La Variante di Borgo Piave ‘bacia’ i terreni del consigliere Vincenzo Malvaso. Indagini della Forestale

Guai in arrivo per la giunta di Latina e per chi ha redatto la Variante di Borgo Piave. Secondo le indagini condotte dal nucleo investigativo della Forestale del capoluogo pontino, infatti, sarebbero illegittime le delibere di giunta con le quali è stato modificato il piano particolareggiato e che hanno permesso il rilascio della concessione edilizia all’azienda legata al consigliere comunale Vincenzo Malvaso per la realizzazione di un edificio di 10mila metri quadrati.

Le indagini, portate avanti per conto del procuratore aggiunto Nunzia D’Elia, sono partite perché di norma le varianti ai piani regolatori e ai piani particolareggiati sono approvati dal consiglio comunale e devono ottenere successivamente anche l’ok della Regione.


Il Piano casa ha però introdotto una norma che modifica la vecchia regola e che consente, qualora le modifiche ai piani particolareggiati siano conformi al piano regolatore generale, di approvarle con delibera di giunta.

Dagli accertamenti sarebbe però emerso che la variante non sia conforme al piano regolatore generale del capoluogo pontino.  Da qui l’ipotesi che il provvedimento adottato dalla giunta comunale  sia illegittimo. Sarebbe proprio l’iter ad essere sbagliato, dovendo in questo caso essere competente il consiglio comunale e la Regione.

La società “Piave Costruzioni”, grazie alla Variante, aveva costruito il palazzo a quattro piani che si trova prima della rotonda di borgo Piave, proprio davanti all’ufficio postale. Il piano terra è occupato da attività commerciali, mentre ai piani superiori sono stati realizzati 24 appartamenti, per un valore che supera i 10 milioni di euro.

Gli accertamenti sulla vicenda, volti a rispondere a più di una domanda in merito, continuano e non si escludono nei prossimi giorni ulteriori sviluppi.