Formia, emergenza lavoro: storie di ordinaria disoccupazione tra indigenza e disperazione

biblioteca comunalePer tre anni ha lavorato allo sportello per la sicurezza al cittadino, dal 2009 al 2012, pagato con fondi all’80 percento regionali e al 20 percento comunali, e per ben dodici ha prestato servizio volontario alla biblioteca comunale di Formia, dal 2002 al febbraio 2014. Aspettava e sperava finalmente di ottenere un posto fisso, o comunque una retribuzione che, ad oggi, a 39 anni, ancora non ha.

Un altro caso disperato di disoccupazione come c’è ne sono tanti. Una situazione che è drasticamente peggiorata nelle ultime settimane, in virtù dell’indigenza vissuta da lui e da sua madre, peraltro primi come nucleo familiare nella graduatoria per ottenere una casa popolare che ancora non gli è stata assegnata.


*Sandro Bartolomeo*
*Sandro Bartolomeo*

Per tutti questi motivi ha tentato un incontro con l’attuale sindaco di Formia Sandro Bartolomeo che, dopo averlo ricevuto nel gennaio scorso, gli ha promesso una risoluzione alla sua emergenza. Che ad oggi però non è ancora arrivata. Anche perchè dopo dodici anni di volontariato prestato nella biblioteca comunale, questo 39enne formiano, rivendica un bagaglio di conoscenza e una sorta di diritto acquisito per ottenere una stabilizzazione proprio in organico alla biblioteca. Rivendicazione che si scontra violentemente con l’assunzione di tre ex dipendenti del cravattificio Pompei di Formia, all’interno della biblioteca, che però, va ricordato, hanno anche loro vissuto una lunga e sofferta storia di licenziamento e disoccupazione.

Insomma una crisi totale, economica ed esistenziale, che oppone tutti contro tutti, come nella più tradizionale delle guerre tra poveri, dove lo scontro tra le classi sociali è oramai solo un lontano ricordo, soppiantato dalla lotta alla sopravvivenza, dove solo il più forte resiste, mentre gli altri soccombono.

"La protesta in Consiglio comunale "
“La protesta in Consiglio comunale “

Fatto sta che, dopo le manifestazioni di protesta degli ultimi giorni, con blitz violenti in Comune, da parte di alcuni disoccupati, e l’irruzione in Consiglio comunale, dei licenziati Sorriso sul Mare, questo caso non fa che aggiungersi alla cronaca per sottolineare la gravità di questa crisi sociale che non accenna a placarsi, ricordando le tantissime analoghe emergenze lavorative.