AGGIORNAMENTO – Non sono stati raggiunti i risultati sperati nel corso dell’ennesimo incontro tenutosi questa mattina presso Unindustria. Parliamo ovviamente della vicenda Sapa e della procedura aperta dall’azienda per delocalizzare, un iter che comporterebbe il licenziamento di 136 unità. Davanti alle organizzazioni sindacali, l’azienda non ha fatto passi indietro anche se il prossimo 12 giugno si terrà un incontro presso il Ministero dello sviluppo economico. Insomma la linea dei vertici della Sapa è quella degli ammortizzatori sociali, l’obiettivo di sindacati e lavoratori ovviamente è un altro e cioè quello di tutelare i posti di lavoro. Circa un mese fa la politica era scesa in campo nel corso di un consiglio comunale straordinario del Comune di Pontinia tenutosi proprio davanti ai cancelli della fabbrica a Fossanova. Molti sindaci avevano preannunciato di essere pronti a scendere in piazza. Che non sia venuto il momento?
COMUNICATO SEGRETARIO GENERALE FIOM CGIL LATINA TIZIANO MARONNA
“Nella giornata odierna, presso Unindustria Latina, si è svolto l’incontro con la direzione aziendale sulla vertenza Sapa. Cosi come richiesto dal sindacato, l’azienda ha illustrato il rapporto tra costi e ricavi evidenziando quelle che sono, in termini percentuali sul fatturato, i maggiori costi che incidono sul processo produttivo.
Fermo restando le posizioni delle parti rimaste tali, le organizzazioni sindacali hanno illustrato alla società la proposta di un piano di riorganizzazione ed efficientamento dello stabilimento che porterebbe a un abbattimento delle perdite dichiarate, evidenziando le cause che hanno prodotto perdite nel triennio precedente, che non possono essere attribuite totalmente alla condizione del mercato di riferimento ma per almeno il 60% a scelte e strategie aziendali e da fornitura di materia prima (che incide per il 72% sui costi complessivi) non conformi agli standard qualitativi richiesti, generando forti perdite sul risultato economico.
Tale piano riorganizzativo prevede sostanzialmente in:
– il fermo di una delle tre presse in uso che consentirebbe un efficientamento produttivo ed energetico;
– utilizzo dell’ammortizzatore sociale del contratto di solidarietà per gestire le ore lavorative risultanti eccedenti e porterebbe ad un abbattimento del costo del personale;
Tali interventi, tenuto conto del recupero delle perdite causate dalle scelte precedenti potrebbero portare, dal nostro punto di vista, ad un riallineamento dell’equilibrio economico.
L’azienda ha preso atto delle indicazioni chiedendo una relazione dettagliata nel merito che verrà presa in considerazione se suffragata dai numeri, rimarcando comunque la scelta del gruppo sulla chiusura del sito”.
LA CRISI DELLA SAPA
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