Il Prc al sindaco di Itri: “Blocchi il distacco dei contatori idrici ai morosi”

A sinistra Benedetto Crocco

Decisa presa di posizione del circolo PRC “Mariano Mandolesi” Itri – Gaeta che chiede al sindaco di Itri, Giuseppe De Santis, un’ordinanza che vieti il distacco e la riduzione del flusso idrico da parte di Acqualatina.

“Nelle ultime bollette – si legge nella nota rimessa agli organi mediatici dal responsabile del circolo PRC, Benedetto Crocco – c’è un aggravio di decine di euro su ogni utenza, giustificato come “adeguamento del deposito cauzionale”. Questo viene richiesto all’inizio del rapporto commerciale. Dovrebbe essere interamente restituito quando il rapporto cessa. Tutti i cittadini hanno già versato la quota del deposito all’atto dell’allaccio. Qualsiasi altra richiesta è illegittima. Acqualatina sostiene che questo adeguamento sarebbe imposto dall’ “Autorità Nazionale per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico” (AEEGSI), ma non è assolutamente vero.


L’Autorità concede la possibilità dell’adeguamento tariffario, ma non può imporla ai gestori. Oltre all’aumento del costo del deposito è previsto un ulteriore incremento delle bollette per il recupero dei 44 milioni di debiti accumulati da Acqualatina. Tutto ciò si somma agli aumenti del 300% delle bollette a fronte dei mancati investimenti e dei tanti disservizi. I dati ufficiali diffusi il 30 aprile del 2012 dalla stessa Società mostrano che il 36% dei cittadini di Itri è moroso nei confronti di Acqualatina, per diverse centinaia di migliaia di Euro. Una tra le percentuali più alte della provincia e la più alta del Sud Pontino.

Le ultime stangate e l’avanzare della crisi fanno supporre che le cifre in questione siano in aumento. Molti in numero crescente hanno aderito alla campagna di “Obbedienza Civile” e hanno deciso di boicottare le bollette fino a quando non verrà rispettato l’esito del Referendum del 12/06/2011 e la gestione del servizio idrico non tornerà a essere interamente pubblica. In entrambi i casi il PRC dichiara la propria solidarietà e ricorda l’assistenza tecnica e legale gratuita offerta dai comitati di lotta di Gaeta, in via indipendenza 262, e di Formia, in via Maiorino, ogni giovedì pomeriggio.

Acqualatina intanto continua nel procedere al distacco dei contatori e con la riduzione del flusso dell’acqua, senza aver prima intrapreso e vinto un regolare processo civile e senza ricorrere all’Ufficiale Giudiziario. La stessa Authority per l’Energia elettrica, il gas e il sistema idrico sta riconoscendo le ragioni di coloro che da anni lottano contro Acqualatina. Proprio qualche mese fa ha iniziato un procedimento sanzionatorio contro Acqualatina per la «violazione della regolazione del servizio idrico integrato».

Ricordiamo, qualora ce ne fosse bisogno, che “oltre alle ordinanze contingibili e urgenti adottate dal Sindaco in qualità di rappresentante della Comunità locale in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere locale (art. 50 del T.U.E.L.), al Sindaco – qui però nelle vesti di ufficiale del Governo – è attribuito il potere di adottare con atto motivato «provvedimenti, anche contingibili e urgenti nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana».

Alla luce della situazione estremamente critica dal punto di vista sanitario e sociale che può scaturire dalla negazione diffusa di un bene primario come l’acqua, chiediamo quindi al sindaco De Santis di intervenire con un’apposita Ordinanza che vieti il distacco dei contatori e la riduzione del flusso idrico. Si tratterebbe di un atto concreto, più forte di mille belle parole, per aiutare i cittadini in momentanea difficoltà economica sostenendo tutti coloro che da anni combattono contro le ingiustizie di Acqualatina e per la ripubblicizzazione dell’acqua.

Un atto amministrativo del genere – conclude la nota del PRC – mostrerebbe che i proclami fatti su questo tema in campagna elettorale dal Sindaco e da diversi esponenti politici che ancora lo sostengono, non servivano solo per fini elettorali”.