Grillini a nervi tesi a Fondi: sfiorata la rissa. E la fusione rimane nel cassetto

Uno dei protagonisti, quello secondo le varie testimonianze più focoso, Luca Mastromattei, tra i vertici del meetup grillino “Per un futuro da sogno”, ci dice di vergognarci e minaccia querele: il timore che la sua sfuriata “fratricida” possa essere travisata, ingigantita o chissà cos’altro è alto. Ma di problemi non ce ne sono. Niente rischio fango. Del resto, quanto avvenuto è stato palese. Non foss’altro perché accaduto nel cuore di Fondi, davanti a una moltitudine di occhi tra il disorientato e l’esterrefatto: tra lui ed un attivista pentastellato del gruppo “rivale” a momenti scoppiava una rissa.

Tutto nel pomeriggio dello scorso 16 novembre, in piena domenica. A due passi dal castello baronale, dove Mastromattei e i suoi tenevano un gazebo informativo sul deposito cauzionale “illegittimo” imposto da Acqualatina. Presidio in cui, nell’ambito dell’ennesimo tentativo di riappacificazione in vista delle prossime amministrative, con i grillini locali che rischiano di arrivare alle urne senza poter fregiarsi del simbolo del MoVimento, si erano presentati dietro invito anche due degli esponenti di punta del coordinamento “nemico”, quello di “Fondi a 5 Stelle”, l’organizer Sergio Leone ed il portavoce (dimissionario in settimana) Nino La Rocca. E’ stato proprio quest’ultimo, il secondo ed ultimo dei protagonisti dell’improvvisa gazzarra, ognuno col proprio ruolo.


Che sia stata qualche banale, vecchia ruggine tra attivisti, oppure una parola di troppo detta senza pensarci, magari per stuzzicare, poco importa. Ciò che conta è il risultato: minuti in cui la tensione si tagliava col coltello. E, si racconta, con un Mastromattei a fare la parte del leone, con voce grossa ed intenzioni inizialmente non certo amichevoli verso l’altro. A placarlo, alcuni degli attivisti presenti.

Lui minimizza con fermezza: “Solo illazioni, una piccola discussione per vedute diverse”. Sarà. Evidentemente, in tanti, tra i presenti, hanno avuto le traveggole. Come, ad esempio, alcuni cittadini che proprio in quei momenti stazionavano nei pressi del gazebo: quanto hanno visto e udito, poco che sia durato, li ha spinti a ridare indietro gli opuscoli informativi, salutare e filarsela. Perché? Traveggole, appunto.

Come quelle che avrà probabilmente avuto anche l’attivista capitolino Salvatore Grilletto, giunto in città appositamente per quel nuovo tentativo di mediazione pre-elezioni sospeso “per caciara”. E tornato a Roma con un bel carico di punti interrogativi. Primo tra tutti: come presentare una lista vincente ed unitaria alle comunali? Bell’impresa, vista la guerra e le accuse reciproche da qualche mese in corso tra le due fazioni pentastellate.

Sempre in cerca di una fusione, sempre più l’una contro l’altra, nonostante le buone intenzioni della base. Fino alla piazzata. Ed ora? Provato ad archiviare l’ennesimo incidente di percorso, da una parte e dall’altra si guarda per forza avanti. All’apparenza la fusione non si farà. In realtà tutti, in cuor loro, sperano in un cessate le armi.

 

DITO PUNTATO CONTRO ACQUALATINA  – Piazzate a parte, qual’era il tema dell’iniziativa promossa da “Per un futuro da sogno”? “Acqualatina e il deposito cauzionale”, con la società che gestisce il servizio idrico che, “sulla nostra acqua, bene inalienabile” chiede una cauzione “illegittima, con la complicità dei nostri amministratori locali, membri votanti di Ato4”. Circostanza illustrata dai grillini dell’attuale organizer Appio Antonelli già a più riprese, e che tornerà presto al centro della campagna informativa promossa in strada e sul web da quel coordinamento.