Minturno, interrogazione di Stefanelli su incarichi professionali senza fondi e violazione norme contabili

Gerardo Stefanelli, sindaco di Minturno

Chiede verifiche di legittimità al Collegio dei Revisori dei Conti, all’Organismo interno di Valutazione, al presidente del consiglio comunale Gianni Izzo e al responsabile anticorruzione e trasparenza del Comune di Minturno, il segretario generale Massimina De Filippis, in merito alla determina n. 247 del 19 dicembre 2014 assunta dal responsabile del servizio lavori pubblici, Carmine Violo. Sotto la lente d’ingrandimento del consigliere comunale del Partito Democratico di Minturno, Gerardo Stefanelli, è il rispetto della normativa in materia di finanza pubblica e in materia di affidamenti di incarichi da parte degli enti pubblici.

Nella determina, oggetto dell’interrogazione dell’esponente del centrosinistra, viene assegnato un incarico professionale di 27.913,60 euro, coperti tramite un impegno di spesa imputato per la somma di 6mila euro sul capitolo n. 20105060025 del bilancio 2014 e di 21.913 euro sul capitolo n. 20105060025 del bilancio 2015.


“E’ possibile attribuire un incarico professionale in assenza di copertura  sul relativo bilancio dell’anno finanziario di riferimento?” chiede Stefanelli, che aggiunge: “Se sia possibile attribuire un incarico (che non riveste i caratteri di urgenza e necessità) imputando il costo su un capitolo di bilancio dell’anno successivo, cioè del 2015?”

E ancora: “Come sia possibile attestare il 19 dicembre 2014 l’esistenza di un capitolo specifico del bilancio 2015 quando il bilancio 2015 non è stato ancora approvato e soprattutto non è stata approvata la ripartizione dei fondi di bilancio sui capitoli specifici attraverso l’approvazione dei Peg? Considerato che la capienza totale del capitolo 20105060025 del bilancio 2014 era di 6mila euro totali, come si può giustificare l’imputazione di spesa (assunta e attestata il 19 dicembre 2014) di circa 22mila euro sullo stesso capitolo nel bilancio 2015?”

Stefanelli ipotizza, infine, che questa operazione potrebbe costituire un “escamotage per evitare l’applicazione delle nuove norme in materia di bilanci degli enti locali in vigore dal 1 gennaio 2015”.