Chiusa la fase di commissariamento, la Pro Loco di Monte San Biagio rinasce

Dopo il commissariamento, che si era portato dietro lo spauracchio di risvolti penali a carico degli ex vertici, la Pro Loco di Monte San Biagio è pronta a tornare a nuova vita.

Sabato scorso, alla presenza dell’assessore al Turismo Gianmarco Pernarella, gli oltre duecento soci hanno infatti proceduto alla rielezione del consiglio direttivo e dei componenti del collegio dei revisori dei conti, e alla nomina degli scrutatori. In settimana secondo votazione del direttivo – composto da Michele De Bonis, Alessandro De Bonis, Cassandra Russo, Simone Popolla e Velia Casale – arriverà il nome del presidente, che andrà a succedere a Luigi Pernarella.


E’ sotto la gestione di quest’ultimo, che lo scorso novembre l’associazione era andata incontro al discusso commissariamento, con annessa sospensione semestrale dall’albo provinciale. All’origine dell’azzeramento, alcuni esposti che avevano portato prima all’interessamento del sindaco Federico Carnevale, poi del settore Turismo della Provincia. Dagli accertamenti al “terremoto” il passo è stato breve. Per l’ormai ex presidente tutto era perfettamente nella norma, ma dalle verifiche emerse un’altra situazione, contraddistinta da presunte irregolarità in serie. Dalle campagne di tesseramento-fantasma, alle iscrizioni dei soci effettuate solo verbalmente, dalla mancanza di ricevute attestati il pagamento delle quote associative, alle inadempienze sulla comunicazione dei verbali. Questioni di mancata tracciabilità e trasparenza, andate ad aggiungersi a un’attività di promozione del territorio ridotta ai minimi termini. Portando dunque la Provincia a decidere per lo stop, con la nomina della dottoressa Valentina Lepore a commissario straordinario. A nulla, erano valse le controdeduzioni e la richiesta di archiviazione del procedimento avviato in via Costa. Anzi, inizialmente per l’ex presidente si erano anche profilati preoccupanti strascichi: dalla Provincia si riservavano di “trasmettere gli atti agli organi di polizia giudiziaria per ulteriori approfondimenti di presunta rilevanza penale affiorati nel corso dell’istruttoria amministrativa”. Eventualità alla fine rimasta nel cassetto.