Sperlonga, risarcimento “per gli abusi”: inammissibile il ricorso dei confinanti dell’Hotel Grotta di Tiberio

FOTO ARCHIVIO: Hotel Grotta di Tiberio

Ricorso respinto per i coniugi Tursi, i confinanti dell’Hotel Grotta di Tiberio da anni impegnati in una guerra di carte bollate contro la supposta “invadenza” della struttura ricettiva che vede comproprietario l’ex presidente della Provincia Armando Cusani.

Nell’occasione, assistita dall’avvocato Francesco Di Ciollo, la famiglia Tursi si era appellata al Tar di Latina per la condanna del Comune di Sperlonga al risarcimento di un presunto danno provocato al proprio complesso immobiliare lungo la Flacca. Proprietà che secondo i ricorrenti sarebbe andata incontro a un deprezzamento in parte per via della realizzazione di uno svincolo, in parte per gli abusi edilizi compiuti nel vicino albergo. “La tesi è che la stessa scelta da parte dell’amministrazione del tracciato della strada (…) risente della volontà di favorire la proprietà dell’albergo e che il Comune ha tollerato gli abusi edilizi compiuti da quest’ultima”, hanno sottolineato i giudici amministrativi nel riepilogare il caso. Rispedendo le istanze al mittente: nella sentenza, depositata ieri, dichiarano il ricorso inammissibile.


Non una valutazione nel merito, a far propendere per il “no”, ma una questione procedurale. Le istanze della famiglia Tursi erano in prima battuta state vagliate da un giudice ordinario, che per i punti riguardanti il Comune aveva ritenuto competente la giurisdizione amministrativa. Nella “scissione”, dinanzi al Tar i ricorrenti avevano riproposto l’atto originario di citazione e una successiva memoria depositata nel giudizio civile. Documentazione ritenuta carente per la mancanza dei “motivi di doglianza”: “I ricorrenti non hanno esattamente chiarito il contenuto della propria domanda”.