Il Consiglio comunale straordinario di Formia sull’omicidio dell’avvocato Piccolino

consiglio 5Consiglio comunale di Formia, convocato in seduta straordinaria questa mattina sabato 30 maggio, con un solo punto all’ordine del giorno: La risposta del Consiglio comunale di Formia all’episodio di straordinaria gravità quale essere l’omicidio di Mario Piccolino: riflessioni e confronti sulla violenza nella nostra città – determinazioni”.

Il Consiglio comunale di oggi a Formia
Il Consiglio comunale di oggi a Formia

Presenti inoltre i sindaci di Minturno, Paolo Graziano; Castelforte, Patrizia Gaetano; Gaeta, Cosmo Mitrano; Itri, Giuseppe De Santis; il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Teresa Amici, i coordiatori provinciali e comunali del Partito Democratico e del SEL.


A prendere la parola, in apertura di lavori, il primo cittadino Sandro Bartolomeo, visibilmente scosso da quanto avvenuto e più volte sul punto di piangere ricordando la figura dell’amico, legale e blogger pontino.

Voce00052 – L’INTERVENTO AUDIO COMPLETO

Sesa Amici - foto archivio -
Sesa Amici – foto archivio –

Dopo il primo cittadino, il sottosegretario Sesa Amici: “Aggiungo poche parole. Una persona che ho conosciuto nei momenti pubblici. Una persona un po’ scomoda, per gli amici e per quelli che riteneva i nemici pubblici della città, quelli che non hanno volto, né nome. Aveva scelto uno strumento micidiale, il blog. Era sicuramente scomodo e qualcuno ha deciso di ucciderlo perché anch’io credo che siamo in presenza di un salto di qualità. La ferita inferta alla città di Formia è enorme. Il disegno di come è stato ucciso, alle 5 di pomeriggio in una strada trafficata, a volto scoperto: vuol dire che non si ha paura. La reazione più immediata è quella di essere consapevoli che quello che è accaduto a questa città è qualcosa di più profondo. Che Formia sia stata nel corso degli anni una città di frontiera che per la sua posizione geografica e per le sue bellezze è diventata terreno di appetiti. A tutto questo dobbiamo dare delle risposte. Sandro ha chiesto che lo Stato metta a sua disposizione per tutto il comprensorio – e la presenza dei sindaci ne è una testimonianza – qualcosa di più di semplice protezione: investimento, conoscenza della specificità delle realtà. Ringrazio le forze dell’ordine, ci auguriamo che il colpevole venga associato alla giustizia presto. Ma una cosa è certa. Allo Stato chiediamo lo sviluppo di questo territorio. La prossima settimana chiederò al Ministero degli Interni che si affronti in quella sede la necessità di un rafforzamento del territorio in termini di uomini e risorse. Formia é un luogo della Regione Lazio e non la periferia di un’altra regione martoriata. Dobbiamo colpire chi ha messo a tacere una voce di libertà e quando a quelle voci si oppone la violenza, la saldatura tra Stato, istituzioni e società civile è essenziale. Sarà mio compito farlo anche con tutte le altre forze politiche. Il bene di Formia deve essere un bene di tutti e non di una parte sola. Siamo chiamati a dare risposte non banali”.

Giuseppe Simeone - foto archivio -
Giuseppe Simeone – foto archivio –

Così Giuseppe Simeone, consigliere regionale di Forza Italia: “Brutta giornata per Formia. Ieri è successa una cosa che inquieta molto la vita di tutti noi. Non è un incidente di percorso che ognuno può avere per una violenta discussione. Qui ci troviamo di fronte a un fatto molto diverso. Questa è un’esecuzione camorristica e questo ci lascia sgomenti, ci dà molta preoccupazione. Anche questo territorio si sta avvicinando a livelli preoccupanti. Il sostituto procuratore della Dda Diana De Martino ci disse che in questo territorio esistono sì delle infiltrazioni di persone e famiglie pericolose ma non ancora a sistema, cioè è a fortemente a rischio ma il tessuto sociale della comunità è sano. Si alzi ancor di più la guardia. Ringraziamo le forze dell’ordine per i fenomeni di piccola criminalità che sono stati prontamente arginati. Qui è successa una cosa che evidentemente va oltre le loro conoscenze. La chiusura del Tribunale di Gaeta è’ stata una grossa perdita e non solo perché abbiamo perso un presidio di legalità. In Parlamento l’abbiamo liquidata troppo frettolosamente la nostra riorganizzazione giudiziaria. Oggi siamo sotto la Procura di Cassino e c’è confusione. Il procuratore interloquisce con i carabinieri di Formia ma si vede poco con i comandi provinciali delle forze dell’ordine che sono a Latina. L’integrità provinciale serve a questo. E’ meglio Cassino perché in venti minuti siamo lì? Non è questo: quello è per aspetti meramente amministrativi. Cassino ha un piccolo territorio: Formia, Gaeta, Minturno. Non ha Fondi, ad esempio. Mario Piccolino lo ha descritto benissimo il sindaco. Era un personaggio stravagante, è vero. Ha avuto anche una vita difficile. Era forse ingombrante nelle riunioni ma l’omicidio è un’altra cosa. Non è permesso. Come Istituzioni la guardia deve essere ancora più alta. Io parlerò con il presidente del comitato regionale per la sicurezza e la legalità, l’avvocato Cioffredi. Il colpo a Mario Piccolino è stato un colpo a tutta questa comunità. Non minimizziamo e non ingigantiamo. La nostra comunità è sana ma è a rischio. Un grande saluto a Mario Piccolino che ha rappresentato una parte della storia di Formia”.

Enrico Paone - foto archivio -
Enrico Paone – foto archivio –

Quindi il capogruppo consiliare di Sel Enrico Paone: “Conosco Mario da sempre, un tipo bislacco, animato da una certa spavalderia. Da ragazzi, prese il pattino e andò sotto la Little Rock che era la nave ammiraglia e gli gridò: “Yankee go home”. Il suo pattino è stato negli ultimi tempi il suo blog di Freevillage. Parlavamo spesso di lui, del futuro, del poco futuro che forse gli spettava. Sono stato anche criticato da lui. Mario aveva una visione delle cose particolari ma sicuramente era rigoroso per quanto riguarda l’appartenenza. Lui stava dalla parte dei sopraffatti, non dei sopraffattori. E’ stato colpito un pezzo di storia di questa città. Chi lo ha ammazzato? La camorra? E’ stato un atto compiuto dalla delinquenza locale? L’atto è sicuramente di stampo camorristico. Noi dovremmo parlare anche di che cosa si avvale la camorra. E’ anche un fatto mentale, culturale e questo alimenta la camorra organizzata. Se il terreno che mi appartiene può diventare, da agricolo ad uso residenziale, forse devo poterci rinunciare. C’è camorra quando c’è intolleranza nei confronti del diverso. C’è camorra quando si dice a proposito di questo tragico evento – ed è successo e non ti aspetti che lo dica un insegnante -: “Un rompipalle in meno”. C’è camorra quando pensi a tirare a campare perché tanto domani è un altro giorno. C’è camorra se questo evento serve a condannare altri e ad autoassolversi. C’è camorra se da decenni diciamo che la lotta è di lunga durata e non la inizi mai e tra 10 anni ti troverai a dirlo di nuovo. Lo dico senza nessuna retorica perché è quello che penso. Io mi sento sul banco degli imputati, sia come cittadino che come amministratore”.

Patrizia Gaetano - foto archivio -
Patrizia Gaetano – foto archivio –

Hanno poi preso possibile la parola il sindaco di Castelforte, Patrizia Gaetano: “Sono profondamente colpita. Viviamo quotidianamente situazioni a rischio. Un caloroso invito lo faccio al governo. Dobbiamo ringraziare le nostre forze dell’ordine perché operano con pochi mezzi e con grande professionalità. Bisogna interessare il governo perché le risorse siano aumentate. Se non hanno i mezzi non riescono a tutelare le nostre comunità. Non abbassiamo la guardia”.

Cosmo Mitrano - foto archivio -
Cosmo Mitrano – foto archivio –

Poi il primo cittadino di Gaeta Cosimino Mitrano: “Sono sconvolto. Un’azione vile che non ti fa stare tranquillo, come amministratore e come cittadino. Mario era una persona al di fuori della norma ma tranquillo. Mi diceva: “Sindaco, tu mi sei simpatico”. Una persona buona. Forse anche involontariamente ha scoperto qualche nervo che non doveva scoprire. Questo ti fa accendere l’allarme rosso. Sono padre di due bambini: vogliamo vivere nella tranquillità e nella sicurezza. Le forze dell’ordine stanno svolgendo il loro lavoro egregiamente, “con una scarpa e una ciavatta” riescono a portare a termine la loro missione. Qui c’è un problema di cultura. Siamo abituati a ritrovarci in queste assise sempre il giorno dopo. Dobbiamo imparare a prevenire queste situazioni. Un po’ tutti facciamo il “mea culpa” per la chiusura del tribunale del Golfo – non di Gaeta – per tutta la nuova geografia giudiziaria. Questo è un problema non di parte ma dell’intera comunità. Dobbiamo difendere la nostra libertà individuale. Quella di ieri è una ferita di tutte le città del Golfo di Gaeta e di tutta la provincia di Latina. Manterremo la schiena dritta e la testa alta”.

Paolo Graziano - foto archivio -
Paolo Graziano – foto archivio –

Paolo Graziano, sindaco di Minturno: “Un’esecuzione, un salto di qualità: credo sia la prima volta che succede. Qualcosa di intollerabile. Non è un problema di Formia ma di tutti noi. Siamo nella stessa barca. L’appello che fai al governo, oggi qui rappresentato dall’on. Amici, lo dobbiamo seguire tutti. Dobbiamo fare sistema. Il nostro territorio, con tutti i suoi limiti, non ha di questi problemi a livello endemico, non deve essere aggredito. Piccolino l’ho visto l’ultima volta all’inaugurazione dello Yacht Mdd Festival. Lo ricordo così: con il suo sorriso e le sue provocazioni. Dobbiamo essere uniti e sempre vigili perché non si abbassi mai la guardia. Dobbiamo portare avanti un discorso per riaffermare la legalità nel nostro comprensorio”.

Giuseppe De Santis - foto archivio -
Giuseppe De Santis – foto archivio –

Giuseppe De Santis, sindaco di Itri: “Essere qui è impegno per tutte le amministrazioni: governo, regione, comuni. Ricordo Mario con molta simpatia. Se Mario mancava a quella manifestazione mancava qualcosa. Abbiamo il dovere di educare i nostri figli. Sono molto vicino alla comunità di Formia. Chi mi conosce sa che io ragiono per comprensorio. Abbiamo fatto presidi dappertutto per evitare l’eliminazione del tribunale di Gaeta. Una scelta sbagliata che allungava ulteriormente le distanze da Provincia e Regione. Dobbiamo comunque ringraziare le forze dell’ordine che fanno il loro dovere. A volte lavorano in condizioni di disagio. E questo non fa che incentivare la malavita”.

Gennaro Ciaramella
Gennaro Ciaramella – foto archivio –

Ha poi preso la parola il capogruppo consiliare del Pd Gennaro Ciaramella: “Mi sono passate davanti tante immagini. Una persona a cui volevo bene e so che me ne voleva. E’ ancora più difficile parlare: non dire cose scontate in questo momento. Quanto accaduto ha scritto in modo indelebile qualcosa di struggente, una cosa mai successa in questi termini. Ha convinto anche i più scettici che questo è un territorio in cui vanno creati anticorpi nel tessuto sociale, nelle scuole, perché non si faccia più finta che tutto va bene. Bisogna essere forti e reagire tutti insieme. Questi fatti non possono mettere in ginocchio la città. Lo dice la vitalità delle associazioni che operano sul territorio. Io credo e approfitto della presenza del sottosegretario Amici che bisogna fare un salto in avanti. Non lasciateci soli rispetto a scelte coraggiose che abbiamo fatto e che faremo: penso alle sale slot. Noi abbiamo fatto la nostra parte, dobbiamo convincere anche il nazionale a fare scelte coraggiose. Ogni giorno deve esserci questo sentimento di disprezzo verso chi fa queste cose. Questo si fa tutti insieme. Spero che Freevillage continui ad esistere. Qualcuno lo ha chiesto sui social. Mi piacerebbe contribuire perché il suo sacrificio non resti vano”.

*Mario Piccolino e Mattia Aprea festeggiano a giugno la vittoria elettorale di Sandro Bartolomeo*
*Mario Piccolino e Mattia Aprea festeggiano a giugno 2013 la vittoria elettorale di Sandro Bartolomeo*

Deciso l’intervento del consigliere comunale Mattia Aprea, “La camorra è una montagna di merda”. Quindi: “Intervengo nella duplice veste di collega e amico di Mario. Lui era una personalità complessa. Dovevi avere un approccio di litigio per diventare suo amico. Tutti ricorderanno il mio litigio in Consiglio. Poi dopo mi ha affidato una questione legale delicata perché coinvolgeva la sua vita privata. Mario era così. Mario si è sacrificato per tutti noi. Ci ha finalmente disvelato quanto da anni diciamo. Non so se la matrice è camorristica ma ci sono tutti gli elementi. Non facciamo il tiro al piccione. Don Peppino Diana venne tacciato di essere un pedofilo. Di Mario si può dire tutto, che era offensivo ma nessuno può disconoscere il fatto che era una persona onesta e perbene. Viveva di stenti. Chiedeva contributi ma era il suo modo per attaccarsi alla vita. Viveva da solo. La sua non era una vita semplice. Non vorrei che si fosse colpito Mario per far arrivare un messaggio a qualcuno. Mario è stato barbaramente ucciso ma con una freddezza che solo un professionista può avere. In pieno giorno, alle cinque del pomeriggio. Non può essere una persona di Formia, sarebbe stato riconosciuto immediatamente. Non credo si tratti del gesto di un folle. Ci sono troppi elementi che ci inducono a pensare a qualcosa di diverso. Ora noi dobbiamo fare la nostra parte. Simeone ha ricordato lo smembramento del territorio e la separazione tra Procura e comandi provinciali. Vogliamo un commissariato di primo livello in questa città. Abbiamo tutti i numeri per farlo. Le infiltrazioni sono talmente evidenti. In questa città non so quante banche esistono. Dobbiamo avere un potenziamento dei Carabinieri. Ci hanno tolto anche il Norm. Abbiamo proposto di fare una nuova caserma ma se lo Stato non fa lo Stato noi abbaiamo alla luna e non andiamo da nessuna parte. Chi ci doveva tutelare non lo ha fatto. Sesa Amici lei dov’era quando ci hanno tolto il Tribunale? La Capacchione ha definito il tribunale di Cassino “il tribunale delle marchette”. La sede distaccata di Gaeta aveva 10 mila fascicoli pendenti che sono stati smistati in modo assurdo. La gran parte di quei reati andranno in prescrizione. Se non abbiamo uno sforzo sinergico non andiamo da nessuna parte. Io mando a dire a coloro che hanno eseguito questo omicidio: “Siete una montagna di merda”. Qui non ci possiamo dividere. Non dobbiamo avere paura. Un anziano di 71 anni che quasi non si reggeva più in piedi. Parlo anche a nome del Consiglio degli Avvocati di Latina che mi hanno pregato di dare la loro vicinanza in Consiglio e ha deliberato di farsi carico delle spese funerarie dell’avvocato Piccolino”.

Amato La Mura - foto d'archivio -
Amato La Mura – foto d’archivio –

Ha preso la parola poi Amato La Mura, consigliere comunale Udc: “Da ieri sera, da quando è arrivata la notizia, sono intervenute tante sensazioni. Quella iniziale era di sgomento. Personaggio scomodo, difficile, alcune volte terribilmente strano. Quello che ti viene alla testa è quanto succede alla città di Formia. Mi hanno chiamato amici da Milano che, dopo aver visto Sky, mi hanno detto: “Prendi i bambini e portali via da Formia”. E’ successo a Mola in via della Conca, un quartiere povero e che ha vissuto sempre porta a porta, che rappresenta una parte molto vera della città”.

Nicola Limongi - foto archivio -
Nicola Limongi – foto archivio –

Poi Nicola Limongi per Idea Domani: “Ieri ero a studio quando è arrivata la notizia. La prima cosa che ho provato è stata rabbia e impotenza. Sapere di non poter far niente mi provoca un dolore indescrivibile. Per prima cosa ho chiamato l’amico Maurizio Tallerini. Io con Mario ho litigato nell’ultima campagna elettorale ma non c’entra. Non è stato ucciso Mario, è stata uccisa l’intera città. Questa cultura del terrore, dell’intimidazione non ci appartiene e non ci apparterrà mai.

Salvatore Forte - foto d'archivio -
Salvatore Forte – foto d’archivio –

Salvatore Forte, a nome di Forza Italia: “Dobbiamo imprimere una svolta, dobbiamo far proporre alcune cose: ripristinare sede del tribunale, aprire la Dia a Formia e un rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine, sia in termini di numero che di mezzi d’investigazione. La città di Formia è un nucleo pulito di persone sane ma è cambiata, non la conosciamo più. Non capiamo più neanche il sistema del riciclaggio. Tutte le attività, anche le scommesse. Qui il primo responsabile è lo Stato che trae la propria fonte nei giochi. Abbiamo tolto la clandestinità ma abbiamo avuto un boom di investimenti. Dobbiamo essere uniti e condividere un documento da sottoporre alle forze di governo”.

Ernesto Schiano - foto d'archivio -
Ernesto Schiano – foto d’archivio –

Ernesto Schiano, consigliere comunale Pd: “Questa mattanza mi ha riportato a trent’anni fa. Io sono di origine campana. I miei genitori trent’anni fa ci portarono via da Santa Maria Capua Vetere per farci vivere in un ambiente sano. Un passato che pensavo relegato alle mie spalle. La prima sensazione è stata di choc. Come è possibile immaginare di fare una cosa del genere alle 5 del pomeriggio a volto scoperto. La rabbia. E’ avvenuto qualcosa che tutti noi potevamo temere e la paura è nella faccia dei consiglieri. La risposta di questo Consiglio deve essere solo l’inizio e dire che Formia non è il far west e che nessuno può arrogarsi il diritto di venire qui e togliere di mezzo una persona. Non so se dietro ci sia la camorra. Le modalità fanno pensare alla camorra: la morte di Mario Piccolino deve servire a darci la sveglia, dobbiamo togliere il terreno fertile in cui questi comportamenti proliferano. Nessuno di noi deve fare l’eroe, ognuno deve fare il suo dovere. Spero che quella paura che ho visto ieri si trasformi in orgoglio, di un territorio che deve dimostrare di essere sano, non solo a parole. La criminalità si combatte con i comportamenti civili. Formia non è questo e non può diventarlo. Formia deve tornare a essere un territorio libero, civile in cui tutti noi ci sentiamo tutelati. Andar via non è la soluzione. Dobbiamo metterci la faccia e dimostrare che Formia non è questa”.

Giuseppe Bortone
Giuseppe Bortone – foto d’archivio –
Sit-in in piazza Vittoria questa mattina
Sit-in in piazza Vittoria questa mattina

Quindi Giuseppe Bortone, consigliere comunale SEL: “Non parlerò di Mario, né dell’episodio. Vorrei parlare di quello che ho visto stamani, di come ha reagito la città. E’ un aspetto fondamentale: ho visto una città che ha reagito. In piazza si è riunita spontaneamente ha parlato con voglia di vivere in una città libera. La parte sana ha reagito in modo encomiabile. Noi come amministratori che vogliamo una città libera, abbiamo maggiori responsabilità perché lo sia veramente. non possiamo permetterci il lusso di sbagliare. La responsabilità oggettiva ce la dobbiamo sentire tutta addosso. Mario aveva probabilmente sintetizzato la voglia della città di essere libera chiamando il sito “Freevillage”. Tra le tante cose che, come amministratori, dovremo fare, per dire che questa città vuole rimanere libera, “Frevillage” può e deve essere ricordata nella toponomastica”.

consiglio 1Dopo la lettura da parte del presidente del Consiglio comunale Maurizio Tallerini di una lettera del senatore Claudio Fazzone che ha comunicato la sua assenza per incontri istituzionali che non è riuscito a rinviare e inviato il suo messaggio di cordoglio, ha chiuso il sindaco Bartolomeo: “Ringrazio i tanti – a iniziare dal pubblico qui in sala -, il Consiglio comunale tutto, i nostri invitati, l’on. Amici, il consigliere regionale Simeone. Quando si svolgono certi ruoli è più facile essere coinvolti in critiche ma sono critiche costruttive che servono a sottolineare il fatto che abbiamo bisogno di maggiore tutela. Nell’intervento di Enrico Paone c’è stato un sentimento autocritico che gli fa onore. Tutti noi possiamo fare di più e meglio. Prima di leggere l’ordine del giorno, stasera abbiamo la fiaccolata. Spostiamola alle 21 perché nel pomeriggio sono stato chiamato a Latina dal prefetto”.

La famiglia di Mario siamo diventati quanti. E’ giusto che decidiamo cosa fare: Mario gradirebbe, ne sono certo. Per evitare di incrociare la festa di sant’Erasmo, se siamo d’accordo, facciamo i funerali mercoledì pomeriggio per garantire la partecipazione di tutti. Insieme al funerale religioso, faremo un minuto di ricordo anche nella sala consiliare dove faremo la camera ardente. Questo è un problema che riguarda la città intera. Mario è morto ammazzato perché probabilmente era scomodo, diceva cose che non doveva ridire. A questo la città intera si ribella. Abbiamo il dovere di dare a Mario il massimo degli onori”.

Il Consiglio comunale infine ha votato all’unanimità un ordine del giorno: “Il Consiglio nella sua unità, nell’esprimere la ferma condanna per l’episodio di straordinaria gravità che si è verificato nel pomeriggio di ieri con l’uccisione dell’avvocato Mario Piccolino, esprime l’esigenza di un rafforzamento giudiziario e delle forze dell’ordine e che ci sia unità di tutte le forze politiche e sociali di Formia e di tutto il comprensorio e di invitare i rappresentanti del governo a farsi carico di quanto indicato nel presente documento ai ministri competenti al fine di consentire le urgenti ed improcrastinabili determinazioni”.