Pestaggio a San Giovanni, la vittima: “Aggressione improvvisa, ho paura”

Ha da poco compiuto 18 anni, ma Andrea F., ha già forse vissuto l’esperienza più brutta di tutta la sua vita, e l’ha vissuta mentre tornava a casa, verso le 22 e 30 di domenica, a bordo del proprio motorino quanto è stato pestato da tre giovanissimi. Stava transitando lungo via Emanuele Filiberto a Formia, all’altezza della chiesa di San Giovanni, quando un giovane gli si è parato davanti costringendolo a frenare e fermarsi per non investirlo. A quel punto ne sono sbucati altri due che hanno cominciato a colpirlo al volto con pugni e schiaffi, ripetutatmente. “Non so chi fossero – ripete Andrea -, avevano non più di 20 anni e un inconfondibile accento campano, l’ho sentito mentre insultandomi continuavano a picchiarmi. Non so perchè lo abbiano fatto, forse per prendersi il mio scooter”.

Un tentativo di furto, insomma, ma che poteva trasformarsi in tragedia, a poche ore dall’omicidio Piccolino. La situazione non è degenerata provocando ben più gravi conseguenze grazie al fatto che Andrea è riuscito a non cadere e a ripartire dopo alcuni secondi di violenza inaudita che gli sono costati sette giorni di prognosi per recuperare dalle ferite. Il fratello di Andrea ha denunciato sin dalle ore successive al fatto, come questi non riuscisse neanche a parlare tanto era gonfio il volto.


Ma oggi Andrea ci ripete: “Adesso ho paura, non resto mai solo, cerco di avere compagnia in ogni cosa che faccio, una cosa del genere non mi era mai successa, credo di essere stato fortunato ad avere avuto la possibilità di ripartire e fuggire”. Una violenza inaudita che riporta alla mente recenti fatti di cronaca nei quali protagonisti sono giovani e giovanissimi. Dal tentato omicidio compiuto da Pasquale Vastarella, alla rapina e alle scorribande di Morlando e Lepore, fino alla presunta banda dei furti attorno a Giovanni Mongiovì.

La cronaca fatta di violenze e reati a Formia si è moltiplicata esponenzialmente negli ultimi mesi soprattutto, facendo emergere in tutta evidenza la piaga della microcriminalità che sta letteralmente dilaniando un territorio, ma anche il profondo ricambio generazionale dei criminali con un abbattimento repentino delle età di chi delinque. Uno scenario alle cui spalle restano gli equilibri e gli affari della criminalità organizzata, fino ad oggi nell’ombra, ma ben presente e attiva negli interessi criminali sul territorio. Una nuova fase per l’intero Golfo che non promette però nulla di buono.