Nuovo Round Valerio-Aprea. Il primo: “Avvocato copia e incolla”. Il secondo: “Quanta pochezza”

La risposta del consigliere avv Aprea è servita a confondere le idee ai meno informati. Infatti, i pareri menzionati da Aprea sono riportati, pedissequamente, in un articolo pubblicato sul sito internet www.amministrativistiveneti.it, il quale si riferisce però a situazioni diametralmente opposte al caso che ci occupa e per il quale sarebbe stato forse opportuno evitare il copia incolla, ma del resto non è la prima volta che questa Amministrazione fa sfoggio di questa grande dote -lo dichiara in una nota il consigliere Giovanni Valerio-.

I pareri a cui Aprea fa riferimento, trattano questioni diverse, ovvero il caso di un consigliere comunale che rappresenta un cittadino contro l’ente di appartenenza e non di un consigliere che rappresenta l’ente. Nel caso di specie la situazione è completamente diversa ed Aprea ne è talmente consapevole che cerca di confondere le acque. Siamo in presenza di un consigliere comunale che ha ricevuto espresso mandato a rappresentare l’Ente di appartenenza dal Sindaco o dalla Giunta o da un Dirigente (ciò non è dato sapere), né è dato sapere chi ha nominato la criminologa Giuliani.


Nella realtà giuridica occorre evidenziare come le cause di incompatibilità previste nel D.lgs. 267/2000 Testo Unico degli Enti Locali, sono tassative e le norme in esso richiamate non possono essere interpretate in maniera estensiva. L’incompatibilità prevista dalla legge, vuole garantire l’imparziale ed ottimale espletamento della carica elettiva/pubblica ricoperta. Il consigliere comunale è il soggetto che svolge una funzione di indirizzo e controllo, pertanto non può essere controllore e controllato di se stesso, dovrebbe essere una banalità oltre che una previsione normativa, ma da due anni a questa parte sembra che a Formia anche l’ovvio assuma caratteri e connotazioni singolari.

L’art. 78 comma 5 del D.Lgs 267/2000 Testo Unico degli Enti Locali, prevede che “al Sindaco ed al Presidente della provincia, nonché agli assessori ed ai consiglieri comunali e provinciali è vietato ricoprire incarichi e assumere consulenze presso enti ed istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo ed alla vigilanza dei relativi comuni e province.” In nessuna città italiana un Sindaco ha nominato un consigliere comunale-avvocato a rappresentare l’Ente : La legge è tassativa ed inderogabile e non servono copia incolla da Internet per modificare le regole.

Mai a nessun Sindaco è venuto in mente, neanche lontanamente, di nominare avvocato dell’Ente un consigliere comunale. È l’unico caso in Italia. E’ una questione di opportunità, perché se la ratio è quella che dice Aprea, il Sindaco potrebbe nominare, sempre a titolo gratuito, un consigliere comunale-ingegnere per redigere un progetto per conto dell’ente, un consigliere comunale-commercialista per una consulenza, oppure nominare altri consiglieri comunali-avvocati a rappresentare l’Ente in un eventuale giudizio o a redigere pareri o consulenze: chissà che questo non sia solo l’inizio, una sorta di pionieristica avventura della giunta Bartolomeo. Quella del Sindaco potrebbe essere un’idea, chiudiamo l’avvocatura comunale e nominiamo professionisti che svolgono il proprio mandato gratuitamente, ovviamente da scegliete rigorosamente tra consiglieri ed assessori di maggioranza.

Facciamo una short list formiana per i professionisti di maggioranza, cosi rimane tutto in “famiglia”, ovviamente a titolo gratuito; del resto questa Amministrazione è oramai nota a tutti per la sua filantropia. Anche la criminologa è una di queste. Una che lavora, anzi che fa delle relazioni gratuitamente. Bella idea, continuate così, siete davvero”.

Pronta la risposta del consigliere Mattia Aprea: “Il consigliere avv. Valerio non sa proprio più a cosa aggrapparsi. E questo lo comprendo. Dire però che io copio e incollo pareri del CNF è singolare e paradossale. I pareri, come le sentenze della Suprema Corte, sono consultabili da chiunque perché pubblici. Infatti tutti gli avvocati li citano e li riportano. Non vedo quale copia ed incolla avrei fatto visto che ho chiaramente detto che si trattava di casi analizzati e, peraltro, perfettamente attinenti a quanto si disquisiva. Non dice Valerio niente di tecnico in controdeduzione a quanto da me riportato. Questo la dice lunga circa il tentativo di confondere l’opinione pubblica cercando di sminuire la professionalità altrui. La cosa non mi sorprende, visto dove si è collocato il consigliere Valerio. Da analizzare non vi è più nulla se non la pochezza altrui“.